Croazia, 4 anni dopo l'exploit: ne sono rimasti 8. Difesa rivoluzionata, il 9 è il punto di domanda

La Croazia si presenta a Qatar 2022 con la consapevolezza di essere ormai una grande squadra. E con una rosa che per profondità sembra addirittura più completa di quella che è arrivata quattro anni fa in finale. Cosa ci dobbiamo aspettare dagli uomini di Zlatko Dalic?
COSA È CAMBIATO DA RUSSIA 2018 - Stesso ct, squadra rinnovata. Difesa di fatto rivoluzionata, con il portiere Livakovic (28 anni, terzo portiere quattro anni fa) come elemento di maggiore esperienza tra i titolari. Vida e Lovren le chiocce per giovani talenti come Gvardiol e Sutalo. Centrocampo affidato agli irriducibili Modric, Kovacic e Brozovic con qualche talento in rampa di lancio. Davanti Kramaric e Perisic ricoprono ancora un ruolo di primo piano.
MANDZUKIC MAI SOSTITUITO - Il collega Vedran Babic di Sport Klub ci racconta come tra i campioni del 2018 pesa maggiormente l'addio di Mandzukic: "Senza di lui è cambiato lo stile di gioco e in questi anni sono cambiati molti attaccanti. Penso a Kramaric, Petkovic, Orsic. Bravi, ma non dominanti come Mandzukic. E infatti la punta centrale è uno dei due punti interrogativi nella formazione tipo di Dalic, oltre all'ala destra"
IL NUOVO CHE AVANZA - Pur con i suoi 4 milioni scarsi di abitanti il Paese riesce incredibilmente a confermarsi fucina di talenti. Nove giocatori sono Under 25, due di essi hanno appena 20 anni ma sono titolari nei rispettivi club giocando anche la Champions League: Josko Gvardiol, difensore del Lipsia e Luka Sucic, trequartista del Salisburgo. "Mi ricorda Modric, magari è un paragone ambizioso ma sta facendo molto bene e sarà protagonista nel nuovo ciclo" ha dichiarato Babic, che scommette ad occhi chiusi anche su Gvardiol: "È il nuovo che avanza. Alla Dinamo ha bruciato le tappe, al Lipsia sta facendo molto bene e mi aspetto di vederlo presto o tardi in Premier League. Nonostante la giovane età può già vantare un grande torneo internazionale come gl Europei".
ULTIMO BALLO PER MODRIC? - Tornando ai senatori, cosa possono dare ancora dopo un secondo posto che sembra difficilmente migliorabile. Babic scommette ancora sulla classe di Luka Modric: "È una forza della natura e soprattutto, al di là della classe indiscussa, ha ancora fame. È il nostro leader e non credo che questo sarà il suo ultimo grande torneo. E poi Perisic, ha 33 anni ma negli ultimi 7-8 anni è stato il giocatore più consistente, ovviamente insieme a Modric".
LO STILE DALIC - Arrivato nel 2017, dopo un inizio faticoso ha portato la selezione a toccare il suo punto più alto. "È l'uomo giusto per la Croazia. Negli anni è stato messo in discussione, ma alla fine ha raggiunto gli obiettivi anche in situazioni di difficoltà. Anche agli Europei ha messo paura alla Spagna. Punta sui giovani, ha in pugno lo spogliatoio e le sue decisioni si sono rivelate alla lunga sempre giuste" assicura Babic.
IL CASO REBIC - Il riferimento è al 2018, con Nikola Kalinic, cacciato nel corso del torneo iridato. L'ex Milan per la cronaca simulò un fastidio alla schiena per non entrare a partita in corso contro la Nigeria. Più di recente Ante Rebic, dopo gli Europei criticò indirettamente il ct attraverso un post su Instagram, poi prontamente cancellato. Troppo tardi, il commissario tecnico aveva preso visione. Da allora le porte della Nazionale si sono chiuse. E la squadra ha dimostrato di poter fare senza di loro. "Dalic ha messo la Croazia prima di tutto e per questo è così rispettato" chiude Babic.
QUALE OBIETTIVO? Il Belgio attuale sembra aver ormai toccato il punto più alto due anni fa e ora inizia la parabola discendente, pur restando i Diavoli Rossi ancora altamente competitivi. Marocco e Canada possono essere squadre insidiose, ma il primo posto è alla portata. Ripetere l'exploit di Russia? Difficile, ma non impossibile.
