Bologna, Ndoye: "Ho pianto per la Coppa Italia e dormito due ore forse. Noi una famiglia"

Colui che ha deciso la finale di Coppa Italia e che a gennaio ha sfiorato il trasferimento a Napoli, Dan Ndoye si sta godendo tutto quello che il Bologna riserva in questa stagione florida alla guida di Vincenzo Italiano. Intervistato dai taccuini della Gazzetta dello Sport, l'esterno elvetico ha raccontato che emozione è stata ricevere il premio di MVP contro il Milan all'Olimpico e poi alzare in cielo il trofeo: "Ho pianto. E anche tanto. A fine gara sono andato con tutti sotto la nostra curva e ho guardato negli occhi la gioia, la passione, le lacrime della nostra gente felice. E sì, ho pianto".
Ricordare gli attimi di felicità pura nel segnare al Milan e regalare la Coppa Italia al Bologna: "Quanto ho dormito quella notte? Forse due ore. Forse. Appena sdraiato sul letto ho pensato ce l'ho fatta. Ce l'abbiamo fatta". Se abbia già rivisto l'azione del gol: "Nella mia testa sì, cento volte. L’assist me l’ha fatto Theo, ho solo voluto attendere, non tirare subito. Ho visto Tomori e Gabbia, ho fatto un passo e... bum".
Infine una chiosa sul perché il Bologna abbia meritato di sollevare il trofeo e non il Milan: "Perché siamo una squadra-famiglia. Ma davvero. Un gruppo unitissimo, il motto “We are one” è reale qui. Siamo uniti anche quando ci sono momenti di sofferenza, ci aiutiamo e non è un modo di dire ma di fare, facciamo un calcio che ci diverte fare. Contro il Milan? La partita perfetta".
