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Veterani e baby talenti. Corriere della Sera: "Gli azzurri sono rifioriti investendo sui vivai"

Veterani e baby talenti. Corriere della Sera: "Gli azzurri sono rifioriti investendo sui vivai"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
mercoledì 14 luglio 2021, 09:13Rassegna stampa
di Alessandro Tedeschi

"Gli azzurri sono rifioriti investendo sui vivai", si legge stamane sul Corriere della Sera. Due mondiali in cui siamo usciti al primo turno, uno in cui non ci siamo qualificati e poi siamo magicamente risorti in questo Europeo? Quello della rinascita del "modello Italia" è un cammino lungo, iniziato con il clamoroso flop in Sudafrica: una semina attenta e guidata da principi chiari e dalla mano sapiente di Arrigo Sacchi nel 2010. Undici anni dopo, è arrivato un altro risultato inaspettato ma stavolta nel senso positivo, grazie all’uomo giusto al posto giusto, ovvero il c.t. Mancini, capace di dare fiducia al talento giovane cresciuto nel vivaio azzurro in tutti questi anni e di saldarlo con la generazione di mezzo e i grandi vecchi.

E a spiegarla è Maurizio Viscidi, coordinatore delle sette nazionali azzurre: "È una riflessione che condivido. Per due motivi: una rosa giovane, con tanti giocatori portati da Mancini in prima squadra, anche quando avevano maturato poca esperienza in A. E poi il gioco propositivo, tecnico, divertente per chi lo pratica e per chi lo guarda. Due aspetti portati avanti con una coerenza ferrea, perché il c.t. non si fa condizionare dalla carta d’identità, ma mette la qualità al primo posto. E non trasmette mai paura delle proprie idee: se si deve giocare all’attacco, si fa anche di fronte alle difficoltà".

E così la crescita delle nazionali, sia giovanili che non, è un dato di fatto: "Nel 2010 l’Italia era al 19° posto del ranking per l’Under 17 e 19, mentre ora è al quarto. Con i nati dal 1996 al 2002 abbiamo fatto cinque finali dell’Europeo, purtroppo perdendole tutte, e due semifinali dei mondiali Under 20, dopo un’assenza di diciotto anni. Tutto questo ci fa sperare nella continuità".

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