Cabral prendere o lasciare: la Fiorentina ha bisogno di un segnale dal brasiliano

L'occasione, per Arthur Cabral, è di quelle da prendere o lasciare. Nel tardo pomeriggio al Franchi arrivano gli Hearts, torna la vetrina della Conference League, e tutto fa pensare che la scelta di Vincenzo Italiano su chi affidare l'attacco della sua Fiorentina, a distanza di quasi un mese dall'ultima volta, torni finalmente su di lui. Era il 15 settembre quando, nella triste notte di Istanbul, Cabral ha giocato l'ultima partita da titolare rimanendo in campo appena un tempo, prima di essere sostituito in netto anticipo, come da consuetudine che lo riguarda: neanche una volta, infatti, è rimasto in campo per tutti e 90 i minuti, dal fischio d'inizio a quello triplice che sancisce la fine delle ostilità.
C'è bisogno di un segnale
La continuità per l'attaccante brasiliano classe '98 è una parola dal significato sconosciuto, ma una prima occasione per rovesciare la triste inerzia, che dopo la notte turca l'ha visto impiegato per appena 14 minuti, potrebbe arrivare per lui proprio oggi. Quando Italiano, in conferenza stampa, spiega che "c'è chi non riesce ad essere al 100% con partite così ravvicinate" si riferisce con ogni probabilità a Jovic, e con la batteria degli esterni a ranghi non ancora completi (e quindi Kouame in predicato di trovare posto in posizione allargata) anche solo per esclusione tutto fa pensare alla chance in arrivo per Cabral. D'altronde, poi, la Conference League sarebbe proprio la sua competizione, quella in cui si è messo maggiormente in luce col Basilea, convincendo la Fiorentina a sborsare una cifra non banale per aggiudicarselo, ben oltre la semplice doppia cifra. L'investimento Cabral, fin qui, non ha reso: la partita con gli Hearts potrebbe essere un'occasione, un'altra e forse l'ultima, per convincere società e parte tecnica a non chiudere il capitolo che lo riguarda. Ora c'è bisogno di un segnale concreto: viste le estreme difficoltà a far gol palesate da tutti, Jovic per primo, paradossalmente basterebbe anche poco per scalare le gerarchie.
