Cabrini: "Italia, non è solo colpa di Spalletti. Il suo successore si faccia il segno della croce"

Il campione del mondo Antonio Cabrini, intervistato dall'edizione odierna del Corriere della Sera, ha commentato l'esonero di Luciano Spalletti da commissario tecnico della Nazionale italiana e parlato anche del suo successore (Claudio Ranieri è in pole): "Più che altro mi ha stupito la modalità con cui è maturata questa scelta. Non è mica solo colpa di Spalletti. Direi che la responsabilità di questi risultati scadenti è di molte persone ancora ancorate a una vecchia mentalità".
Sul problema di sistema Cabrini risponde così: "Certamente è a monte. Se è corretto il modo di pensare per cui un allenatore non incide per una percentuale superiore al 25%, dove ricerchiamo gli altri colpevoli? Tutto il sistema deve essere cambiato. Stiamo parlando pur sempre di un tecnico che due anni fa ha vinto uno scudetto". E sulla stanchezza del nucleo Inter a Oslo, invece: "Non mi sembra corretto gettare la croce addosso a un gruppo. La sconfitta con la Norvegia non è un caso isolato come qualcuno vuol far passare. Mi pare che i problemi del calcio italiano partano da lontano, non da venerdì. Ci sono bambini di dieci anni che non hanno mai visto l’Italia al Mondiale. Cercherei altrove le cause della crisi".
Infine, un consiglio al successore di Spalletti: "Gli consiglio di farsi il segno della croce. Sarebbe clamoroso se fallissimo per la terza volta la qualificazione al Mondiale. Poveri bambini, meno male che si consolano con il tennis".
