Cardinale silenzioso, la pressione è su Furlani. Il rilancio del Milan dipende da lui

Il Cardinale del Milan è rinchiuso nella sua sistina da settembre 2024. Milan-Venezia, Fonseca in panchina, Gerry Cardinale in tribuna. Da quella partita lì, il numero uno di Red Bird e azionista di maggioranza del club rossonero, non ha più messo piede in uno stadio per guardare dal vivo una partita dei suoi ragazzi, eccezion fatta per l'eccezionale trasferta di Madrid; lo ha fatto più spesso, per dovere di cronaca, l'ex proprietario Gordon Singer, presente a Riyad per la Supercoppa, a Milano per la festa dei 125 anni del club e mercoledì a Roma per la finale di Coppa Italia.
Primo
E, dunque, nel silenzio che avvolge il proprietario, degno di un conclave, ci sarebbe davvero bisogno di un extra omnes che rilanci il Milan dopo una stagione fallimentare. E c'è un solo uomo che ha il potere di farlo. Giorgio Furlani è rientrato ieri sera in treno da Roma a Milano. L'amministratore delegato del club è il primo responsabile - anche solo a livello gerarchico - del fallimento di questa stagione. Ma è anche il primo che, in un modo o nell'altro, ha il potere di cambiare le cose.
Scelte
Davanti a lui ci sono delle scelte d'aiuto: prendere un direttore sportivo esperto a cui affidare una certa autonomia sul mercato e non solo la gestione dello spogliatoio e portare in panchina un allenatore garanzia (Conte o Allegri, magari anche uno in grossa rampa di lancio come Italiano) e non l'ennesima scommessa (los Lopetegos, come si diceva appena un anno fa) a perdere. È vero che è difficile che chi commette gli errori possa anche rimediarvi, ma siccome la struttura societaria del Milan NON cambierà, la mano potente - e corretta - potrà e dovrà metterla Furlani. Perché le cose non possono rimanere così come stanno dopo una annata del genere. Furlani allenti la pressione su sé stesso ora che è alla massima potenza. Si renda conto che, facendo le scelte giuste, senza pensare a progetti più da film americani che da calcio italiano e senza strane idee come i team di lavoro, il Milan - probabilmente - andrebbe meglio e che tutti sarebbero più felici. Magari si rivedrebbe anche Gerry Cardinale vicino alla 'sua' squadra.
