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Dai 100 milioni del 2018 alla metà. Icardi emblema della sconfitta e prossimo partente

Dai 100 milioni del 2018 alla metà. Icardi emblema della sconfitta e prossimo partenteTUTTO mercato WEB
mercoledì 5 maggio 2021, 16:32Serie A
di Andrea Losapio

Il 20 dicembre del 2018 Mauro Icardi, per Transfermarkt ha toccato la tripla cifra di valore. La sua valutazione era di 100 milioni, con molte squadre pronte a tirare fuori il portafogli e puntare la clausola rescissoria di 110 milioni che nell'estate del 2019 sarebbe stata valida dall'1 al 15 di luglio, solo per i club esteri. Poi, a inizio febbraio, la svolta inattesa: tolta la fascia da capitano, Icardi finisce ai margini della squadra allenata da Spalletti che, nel frattempo, preferisce andare a giocare con l'Eintracht Francoforte senza un vero e proprio nove, facendo esordire però Sebastiano Esposito (ora in B, al Venezia).

Da lì in poi Maurito non ha dato grossi segnali di risveglio. Tanto che, al netto di un riscatto da 50 milioni nella scorsa estate, per Tuchel non era la prima scelta, forse nemmeno la seconda, per l'attacco, tanto che alle volte veniva preferito Choupo-Moting, come successo contro l'Atalanta. La cessione ha garantito all'Inter un bilancio non troppo in rosso, visto che i 50 milioni (più 8 di bonus) sono finiti nell'anno 2019-20, quello afflitto dalla pandemia.

Ieri Icardi è stato l'emblema della sconfitta del Paris Saint Germain. Eclissato da un ottimo difensore come Ruben Dias - 23 anni - l'argentino non è stato in grado di fare la differenza, come troppe volte gli è capitato in questi due anni. Va detto che la media realizzativa è buona, sia in base alle presenze (12 reti in 24) sia per il minutaggio, con una media di un gol ogni 129 minuti. Non è quello di segnare il problema di Icardi, quanto di partecipare alla manovra e fare la differenza nelle sfide decisive.

E ora? C'è una clausola anti Juventus, ma non è detto che nel suo futuro non ci possa essere di nuovo l'Italia. In tempi in cui anche José Mourinho è passato dalla Premier League alla Roma non c'è nulla da escludere.

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