Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Dalla Fiorentina all'Eliteserien, Del Sarto: "Qui in Norvegia la crescita è straordinaria"

ESCLUSIVA TMW - Dalla Fiorentina all'Eliteserien, Del Sarto: "Qui in Norvegia la crescita è straordinaria"
© foto di Flateby/Haugesunds Avis
venerdì 30 giugno 2023, 07:50Serie A
di Marco Conterio

Un italiano in Norvegia. Il toscano Alessio Del Sarto è da tre mesi alla guida dello scouting dell'Haugesund, Eliteserien norvegese: l'avventura nel calcio che inizia a Londra, poi lo scouting a Firenze, da più di tre mesi è operativo in Norvegia come chief scout. In esclusiva con Tuttomercatoweb.com racconta la sua nuova avventura. "Avendo lavorato a Londra per cinque anni dai ventidue ai ventisette anni, sono nati tanti rapporti nel calcio, nella capitale del football. Poi sono passato alla Fiorentina ed è aumentata la mia esperienza internazionale, come scout internazionale della prima squadra. Chiusa l'avventura, si è creata questa opportunità, il campionato norvegese è in crescita e i proprietari col mio arrivo vogliono dare una strategia diversa al club".
Che società ha trovato?
"Non pensavo di trovare un livello di professionalità tale, sia in chi lavora in altri dipartimenti che in quello sportivo e tecnico. La cultura del lavoro è diversa, è nordica. Fare paragoni è sbagliato, però è una cultura dalla quale posso imparare e crescere e viceversa posso portare il mio metro di lavoro".
Parliamo del livello del calcio norvegese
"Nelle prime squadre del campionato, grazie a quello che hanno come introiti in Europa, si avvicineranno sempre più a Belgio e Olanda come target. Va sempre migliorando, senza dubbio, grazie a quel che ha fatto il Bodo/Glimt negli ultimi anni: immagine e diritti tv, stanno lavorando e reinvestendo bene nelle strutture e nei calciatori. Questo permette al campionato di migliorare sempre di più. Nel 2016 aveva venduto, come lega, per 16 milioni di euro, nell'ultima finestra siamo vicini agli 80 milioni totali".
Un mercato più libero, grazie alle regole
"Le regole in Norvegia permettono di prendere 9 stranieri senza limite di extracomunitari. Non ho limiti, se non quello quantitativo: non ci sono differenze di passaporto e continente. L'unico pensiero che devo avere è trovare degli slot tra i nove e per il mio lavoro è qualcosa di fondamentale. Un danese, nelle liste, ha la stessa valenza di un giocatore asiatico o ivoriano. Questo può permettere di lavorare a tutto tondo, di essere un campionato formativo e poter vendere: creiamo giocatori per campionati più importanti. Il progetto è quello".

Che mercati di riferimento avete?
"Dal 1 agosto al 31 agosto c'è la finestra 'invernale', più di reazione che di idee. Tanti campionati sono fermi, la nostra finestra è corta e abbiamo nove slot su nove presi sugli stranieri. Il mercato lungo è da dicembre a marzo con la finestra aperta a gennaio come gli altri. Lavoreremo lì come idee, per il progetto: lavoreremo tanto sul mercato africano, studiamo la Corea Under 20, è un mercato che mi piace molto. Gli asiatici sanno adattarsi velocemente a nuovi paesi e culture e ho un occhio di riguardo anche per chi non ha saputo dire la loro in squadre importanti in Premier League 2 inglese (il Campionato U21). Non sono pronti per giocare in Premier e capiscono che è meglio giocare in A norvegese che farsi le ossa in League Two inglese dove l'approccio dei club e dei compagni è diverso".

Prenderà degli italiani?
"Non lascerò mai l'Italia, per cultura personale osserverò sempre a livello giovanile e di prime squadre. Però sarà dura convincere un giovane, fargli capire che è meglio giocarsi le sue carte nella prima categoria norvegese che fare un'esperienza in Serie C. Magari fanno sei mesi in Norvegia, fanno bene e vengono ceduti in un altro paese importante in Europa...".

Anche perché il club investe forte nelle strutture
"I primi introiti che abbiamo dalle cessioni sono stati reinvestiti sul campo in ibrido allo stadio, fatto da Limonta, costato una cifra importante. Però ci permette di giocare in un campo vero e per la Norvegia è qualcosa di speciale. In tanti giocano sul sintetico per il clima, noi abbiamo clima più mite giocando sulla costa sud-ovest. E' un campo bello e spesso in Italia società tra A e B non ce l'hanno. Investono tanto nelle strutture, nel settore giovanile, c'è il progetto di un nuovo centro d'allenamento ed è tutto stimolante e interessante".

© Riproduzione riservata
Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile