Falso nove, esterno o seconda punta, la Roma riparte dalla duttilità di El Shaarawy

In una settimana complicata la Roma prova a ripartire dal sorriso di El Shaarawy. La voglia di tornare era tanta e lo dimostrano i 18 milioni lasciati sul tavolo dello Shanghai rescindendo, ma per vederlo titolare bisognerà aspettare almeno la gara di sabato prossimo con la Juventus. Impossibile poi aspettarsi subito la brillantezza dei tempi migliori, il 2020 per Stephan parla chiaro: l’ultima partita giocata nel campionato cinese risale al 26 agosto, dopo ha collezionato solamente 77 minuti giocando tre spezzoni di gare con la Nazionale. Solo nell’amichevole con la Moldavia è partito titolare segnando una doppietta, i restanti 10 minuti vanno suddivisi in due match e l’ultimo datato 15 novembre. Dunque quasi tre mesi di inattività per El Shaarawy che comunque non è stato con le mani in tasca. A dicembre, infatti, con un personal trainer a Dubai ha iniziato una preparazione fisica in stile ritiro pre-season. Un mese per cercare di mantenere la forma migliore e presentarsi a Roma al top, perché l’obiettivo è sempre stato quello di fare rientro nella Capitale dopo l’affare sfumato già in estate.
Ora ha dovuto smaltire il Covid, carica virale bassissima e sempre asintomatico. Non dovrebbe quindi essere un problema riprendere gli allenamenti, mentre mancherà il ritmo partita che potrà riacquistare solo giocando con Fonseca. Proprio il portoghese grazie all’arrivo del Faraone potrà studiare nuove soluzioni offensive perché la duttilità di Stephan permette di cambiare in base all’esigenza. Con Dzeko fuori rosa e la trattativa per Sanchez praticamente saltata non è escluso che si ritrovi a fare anche la prima punta, ruolo con il quale ha esordito in Serie A nel Milan ai tempi di Massimiliano Allegri (ieri avvistato proprio a Milano nello stesso hotel di Tiago Pinto, in Lombardia per il calciomercato). All’occorrenza, però, El Shaarawy può fare anche la seconda punta, posizione nella quale si trova più a suo agio come ha dimostrato alla prima esperienza in giallorosso. Se Fonseca poi dovesse decidere di tornare al 4-2-3-1, allora potrebbe schierarlo anche come esterno mancino, oppure, mantenendo l’assetto a tre, potrebbe fare il quarto di sinistra a centrocampo per far rifiatare Spinazzola e come fatto anche con Antonio Conte in Nazionale. Insomma, una cosa è certa con El Shaarawy potrà essere una Roma molto più camaleontica.
