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Frosinone, Di Francesco: "Mancata la prestazione, non lo accetto. Serve un lavoro psicologico"

Frosinone, Di Francesco: "Mancata la prestazione, non lo accetto. Serve un lavoro psicologico"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 15 gennaio 2024, 23:38Serie A
di Matteo Trevisi

Il Frosinone cade rovinosamente nel match del Gewiss contro l'Atalanta. Sesto ko nelle ultime 7 uscite per la squadra di Eusebio Di Francesco che ora ha solo due punti di margine sulla zona retrocessione. Prestazione negativa per quasi tutti i giocatori scesi in campo che, dopo appena 14 minuti, si sono trovati sotto di tre. Nella ripresa i ciociari hanno abbozzato una timida reazione ma altre due reti nel finale condannano i gialloblu alla sconfitta per 5-0.

Nel post-partita, ai microfoni di DAZN, è intervenuto l'allenatore del Frosinone, Eusebio Di Francesco che ha commentato la prestazione della sua squadra. Queste le sue parole.

Cosa ha detto alla squadra dopo la partita?
"Non posso essere felice, siamo in un momento difficile, bisogna essere bravi a mantenere la calma. Non posso pensare che questa è la stessa squadra che ha fatto 19 punti ma anche nelle sconfitte erano sempre arrivate buone prestazioni. Oggi, invece, faccio mea culpa. Non è stata una buona prova, abbiamo reagito solo ad inizio ripresa, facendo delle cose buone. Nel finale siamo calati nuovamente, come in occasione del quarto gol e rischiando di subire un passivo ancor più netto. Non possiamo affrontare le partite in questo modo. Se non corri, se non sei determinato e non difendi con impeto, serve a poco parlare di moduli. Se vuoi salvarti certi aspetti del gioco non possono mancare. I ragazzi devono capire che il girone di ritorno sarà ancor più difficile e non possiamo fare a meno di queste caratteristiche".

Bisogna diventare più pratici?
"Siamo diventati leziosi e una squadra che deve lottare non se lo può permettere. Ci sta perdere contro una grande squadra che ci è superiore ma non deve mancare la prestazione, non lo accetto. Anche sul 3-0 devi lottare, non esiste che molli la presa. Dobbiamo ritrovare quella mentalità che ci ha contraddistinto nelle prime partite. Non posso pensare che prima eravamo dei fenomeni e ora siamo diventati non adeguati. Servirà lavorare sulla psicologia della squadra".

Si potrebbe partire limitando le uscite dal basso?
"Non fa una piega questo ragionamento. Se noi avessimo attaccanti strutturati che ti permettono di lanciare lungo, avrebbe senso. Nel secondo tempo, con l'ingresso di Ghedjemis, abbiamo allungato la squadra e avevamo bisogno delle sue caratteristiche, l'ho capito troppo tardi. Quando sei sotto di tre dopo 14 minuti non hai nemmeno il tempo di accorgertene. L'unica nota positiva è la prima mezz'ora della ripresa".

E' un problema di atteggiamento o un calo fisico?
"Se analizzate siamo una delle migliori squadre a livello fisico. Ciò significa che a livello di corsa ci siamo. Quando manca il furore agonistico, il desiderio di fare male agli avversari, sei condizionato. Il quarto gol ci può stare, eravamo sbilanciati e stavamo provando a raddrizzare la partita. Non può mancare lo spirito ed è la prima cosa che andrò a ricercare".

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