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Gli affari sfumati: Defrel o Castillejo? Alla Sampdoria è mancata la zampata finale

Gli affari sfumati: Defrel o Castillejo? Alla Sampdoria è mancata la zampata finaleTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 1 febbraio 2022, 14:00Serie A
di Ivan Cardia

Defrel o Castillejo sarebbero stati delle ciliegione, non delle ciliegine”. Parola di Daniele Faggiano, direttore sportivo della Sampdoria, che a mercato concluso ha parlato così del colpo finale. Quello che i blucerchiati non sono riusciti a portare a termine, pur avendolo inseguito fino all’ultimo minuto a disposizione.

Samp protagonista… Prima dell’affare sfumato, che è unico ma ha due nomi, conviene fare un passo indietro. Perché la società ligure, di questa sessione di gennaio, è stata protagonista. Non soltanto per l’avvicendamento in panchina, ma perché prima e dopo questa scelta sono arrivati diversi innesti. Dopo Conti - richiesto da D’Aversa e che invece si troverà Giampaolo - sono arrivati una serie di rinforzi di alto livello: da Rincon a Magnani, passando per Sabiri, Supryaga e ovviamente Sensi, a livello tecnico l’innesto principe. Un rinforzo, il centrocampista prelevato in prestito dall’Inter, a cui la Samp lavorava da tempo, almeno da novembre, a fari spenti in attesa di capirne la fattibilità.

…in una situazione impossibile. Non era scontato che la Samp riuscisse a muoversi così tanto e così bene. Le vicende recenti dei blucerchiate sono ben note: all’arresto del presidente Ferrero è seguito un profondo avvicendamento societario, che ha portato all’arrivo di Marco Lanna al vertice del club e al ritorno di Romei e Osti in posizione chiave della dirigenza. Il quadro, a oggi, è ovviamente in divenire, ma quel che più conta sul mercato - ed è un punto centrale del doppio colpo sfumato - è che il club avesse un’agibilità decisamente limitata in sede di trattative. Impossibili trasferimenti a titolo definitivo o prestiti con obblighi di riscatto, con la necessità di un confronto in CdA per qualsiasi mossa. In questo contesto, è facile capire come, appunto, una sessione di questo tipo non fosse affatto scontata. E arriviamo all’ultimo giorno.

Defrel o Castillejo? Alla fine nessuno. In cerca di un rinforzo offensivo oltre all’attaccante ucraino - del resto è partito Torregrossa e il rientro di Damsgaard è un grandissimo punto interrogativo - i blucerchiati hanno cercato dapprima Nsame, poi approdato al Venezia. Defrel è sempre stato un nome molto gradito a Giampaolo. Per la cronaca: così come Linetty, che il tecnico avrebbe voluto allenare di nuovo ma è sempre stato infattibile senza la cessione di Thorsby, mai convinto dall’Augsburg. Per il francese, l’ultimo tentativo è andato in scena proprio ieri, all’ora di pranzo: l’avvocato Romei ha cercato di convincere il Sassuolo, che avrebbe anche aperto le porte all’affare, ma soltanto a determinate condizioni. Sulla formula - i neroverdi volevano appunto definitivo od obbligo di riscatto - si è inceppata la trattativa, finita su un binario morto. Così, il tentativo last minute è stato lo spagnolo del Milan: un colpo sempre giudicato complicato in casa Samp, ma che i rossoneri avevano intenzione di muovere. E anche in questo caso l’ostacolo è risultata la formula, ma appunto non per il club (il Milan aveva aperto al prestito) quanto per la volontà del giocatore: Castillejo - che avrebbe voluto il Valencia di cui però non è mai stato la prima scelta - non è stato convinto di spostarsi all’ultima ora in prestito, forse anche perché dal Doria gli ammiccamenti non erano mai sembrati troppo sicuri fino ad allora. Così, ha preferito rimanere al Milan, dove a questo punto c’è da chiedersi quanto spazio troverà, viste le cinque presenze nella prima parte di stagione. Alla Samp resta la torta da gustare: è buona, anche senza la ciliegia.

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