Il filosofo del calcio moderno verso il Porto: per Farioli la Serie A può attendere ancora

Francesco Farioli è uno degli allenatori italiani più interessanti della nuova generazione. Eppure, paradossalmente, dall'Italia non è ancora arrivata la proposta giusta, nonostante all’estero venga considerato un tecnico moderno, preparato e visionario. A soli 35 anni ha già allenato in Turchia (Fatih Karagümrük, poi Alanyaspor), in Francia (il Nizza, con cui ha chiuso la Ligue 1 2023/24 al 5º posto) e l'Ajax. Ora il suo nome è fortemente accostato al Porto, che sta cercando un nuovo volto in panchina dopo le ultime tribolate annate.

Chi è Farioli?
Originario di Barga, in Toscana, ex assistente di Roberto De Zerbi al Sassuolo, è diventato uno dei profeti del "gioco di posizione" grazie a un approccio metodico, studiato e ispirato dalla scuola spagnola. Il suo calcio è basato su principi tattici rigidi, costruzione dal basso, rotazioni costanti, ricerca degli spazi e un’idea proattiva di dominio del pallone. A Nizza ha ottenuto buoni risultati, soprattutto nella prima parte della stagione, e si è fatto apprezzare per la capacità di valorizzare giovani talenti e di mantenere una certa identità tattica, anche in un campionato fisico come la Ligue 1. Il suo stile ricorda quello di De Zerbi e Thiago Motta, con la stessa cura ossessiva dei dettagli; uno stile perfezionato ad Amsterdam, dove era arrivato per ricostruire e ha sfiorato il titolo, beffato dal PSV dopo essere stato in testa fino alla penultima giornata (con un vantaggio massimo di 9 punti). Un'esperienza formativa, che ha comunque rafforzato la sua identità e la sua reputazione internazionale.

Il Porto lo segue con interesse, ma la trattativa non è ancora chiusa. In Italia, invece, nessun club di Serie A ha mai davvero scommesso su di lui, ritenuto forse troppo "teorico" o distante dalla cultura tradizionale del risultato a tutti i costi. Ma all’estero, dove le idee contano di più, Farioli è sempre più ricercato.