Il primo fallimento della Juve di Thiago Motta arriva a febbraio. Quarto posto obbligato

La Juventus di Thiago Motta ha avuto lo stesso sviluppo del Manchester City di Guardiola, in Champions. Ultimi posti nella classifica per entrare nei ventiquattro, sconfitta ai playoff. Magari solo l'incasso è stato lievemente diverso per la serie storica, ma i bianconeri possono essere contenti dei circa 70 milioni guadagnati nella loro striscia europea. Vale il doppio rispetto a un'Europa League vinta, inutile nascondersi.
Il grande vero fallimento della prima Juve di Thiago Motta è avere perso contro un avversario che sulla carta è inferiore. Più che discreto, perché il PSV ha vinto l'Eredivisie l'anno scorso sbaragliando gli avversari. In questa non sta facendo altrettanto, seppur viaggiante a ottima velocità è secondo in classifica dietro l'Ajax di Farioli. Realisticamente è un confronto alla portata, anche solo per quanto hai speso tra l'estate, circa 168 milioni, e la sessione invernale fra Kelly, Kolo Muani, Alberto Costa e Veiga. L'infortunio di quest'ultimo nella partita di ieri non può essere un alibi, anzi.
Ora come gestirla? L'unico modo è vincere e arrivare al quarto posto. Perché se è vero che sarebbe un risultato alla "Allegri" - eccezion fatta per l'anno scorso con la Coppa Italia in più - dall'altro potrebbe essere lo scotto da pagare per un primo anno non eccezionale. Poi certo, se arrivasse anche un trofeo sarebbe qualcosa di più. Ma il quarto posto è una tappa obbligata verso la permanenza e una seconda opportunità.
