Il PSG può insegnare a Spalletti come fermare le idee di Odegaard

Prende e prenderà appunti, Luciano Spalletti, perché tra un mese esatto da oggi la sua Italia sfiderà la Norvegia a Oslo in una gara fondamentale nella corsa verso il Mondiale del 2026. E oggi in campo nell'Arsenal di Mikel Arteta c'è Martin Odegaard, che dopo e con Erling Braut Haaland (ci sarà l'ariete del Manchester City?), è la stella dei Vichinghi del Nord d'Europa. La gara d'andata è già stata un'ottima lezione sul come anestetizzare le idee di uno dei calciatori più interessanti a livello di senso e gusto tattico e tecnico di tutto il panorama internazionale come il centrocampista, regista, dieci, tuttofare della manovra offensiva dei Gunners.
Come Vitinha ha fermato Odegaard
La gara d'andata è stata realmente sottotono, Vitinha ne ha totalmente limitato l'impatto. I dati: 0 tiri in porta, 0 passaggi lunghi riusciti, 0.08 expected assists. 5 dribbling falliti su 6, ben 14 possessi persi, solo 23 passaggi in 89 minuti, dato totalmente anomalo per uno come Odegaard. Vitinha, con Joao Neves e Fabian Ruiz, lo ha marcato a uomo costantemente mentre i compagni ne bloccavano le linee di passaggio. Serve un giocatore brevilineo come il portoghese (come Nicolò Barella), una pressione costante e il supporto dei compagni di reparto per fermarlo. E bloccato Odegaard, anche i rifornimenti per Haaland (o chi per lui) rischieranno di arrivare a sprazzi...
La carriera di Odegaard in breve
Un vero e proprio predestinato. Classe '98 di Drammen, Norvegia, è capitano dell'Arsenal e della Nazionale. Inizia nel Drammen Strong allenato dal padre, a 11 anni entra nel settore giovanile dello Stromsgodset e a soli 15 anni e 118 esordisce da recordman (anche poi come reti e assist) in Eliteserien contro l'Alesund. E' una delle prime gemme del progetto scouting del Real Madrid dove arriva a 16 anni per 4 milioni di euro. Nel 2015 esordisce in prima squadra, è il più giovane della storia dei Blancos, da lì va in prestito all'Heerenveen prima, al Vitesse poi, e nel 2019 alla Real Sociedad. Vince una Copa del Rey da protagonista, torna al Real ma ancora non trova spazio. Nel gennaio del 2021 trova così casa all'Arsenal: convince subito Mikel Arteta e i Gunners lo compreranno per 40 milioni di euro.
