Juve, col Porto da salvare solo il gol di Chiesa. Doppio approccio horror e idee contate

Prestazione a dir poco incolore, ma risultato, nella fatica generale, anche meno pesante rispetto a quello che sembrava l’indirizzo della sfida, in chiave qualificazione. La Juventus esce sconfitta 2-1 dall’Estadio do Dragão di Oporto nell’andata degli ottavi di finale di Champions League: apre l’incontro dopo 61 secondi Taremi su gentile concessione di Bentancur, prosegue Marega su dormita difensiva 19 secondi dopo l’avvio della ripresa e, nel finale, la rete di Chiesa a chiudere di destro il traversone di Rabiot. Nient’altro, nessun altro squillo di marca bianconera con, anzi, una chiusura di Szczesny su iniziativa personale di Oliveira incredibilmente fatto giungere fino al limite dell’area di rigore indisturbato. Ciò che preoccupa però, più del rischio eliminazione, è un doppio approccio totalmente bucato e la mancanza di idee per far male ai portoghesi.
APPROCCIO DA DIMENTICARE, CHIESA TIENE APERTA LA QUALIFICAZIONE - Risulta faticoso da spiegare un ingresso in campo così soft in entrambe le frazioni da parte di una squadra del livello della Juventus. Ci ha provato, nel post partita, Andrea Pirlo: "L'approccio è diventato sbagliato dopo il primo minuto. Quando prendi un gol così dopo 60 secondi è normale che un po' di paura ti venga, ti mancano le sicurezze che non dovrebbero mai mancare quando giochi un ottavo di finale”. Qui sta la chiave della serata, con i bianconeri che, sotto tre gestioni diverse, toppano per il terzo anno consecutivo il primo appuntamento delle sfide a eliminazione diretta della Champions League. A un livello del genere, è difficile comprendere un atteggiamento così morbido. E oltre alla parte caratteriale, risicato anche il numero di idee messe concretamente sul rettangolo verde dell’impianto di Oporto. Due sole conclusioni pericolose (una terminata in rete), entrambe targate Federico Chiesa. Null’altro, con uno sviluppo di gioco troppo lento e che infatti non ha mai scardinato le due linee da quattro schierate da Conceição. “La partita era questa, - ha raccontato l’allenatore bianconero nell’immediato post gara, -, lo sapevamo. Loro sono molto bravi a chiudersi, in più dopo il gol nel primo tempo l'hanno messa sulla strada che volevano, quindi è stato molto più difficile. Dovevamo essere più lucidi nel capire il gioco, il movimento della palla era troppo lento. Non eravamo troppo veloci a capire come erano le situazioni della partita e questo è stato il problema”. E comprendere gli errori commessi sarà cruciale in vista della gara del ritorno del prossimo 9 marzo che varrà la qualificazione al turno successivo che, grazie al lampo di Chiesa, resta ancora apertissima.
