L'inizio orribile del Lecce e due gare per svoltare: Di Francesco si gioca tutto in 7 giorni

Il Lecce ieri sera a San Siro non è praticamente sceso in campo. In una gara già molto complicata di suo, contro un Milan in forma e in fiducia, la squadra di Eusebio Di Francesco ha abdicato a ogni speranza di impresa dopo appena diciotto minuti, dopo l'espulsione di Siebert che ha costretto i giallorossi a giocare in inferiorità numerica quasi tutto il match. Il gol di Santi Gimenez, arrivato al 20esimo, ha definitivamente fatto calare il sipario sul match. Per il resto solo una lunga, lunghissima agonia fino al triplice fischio di una partita conclusa 3-0. "Risultato giusto. Anzi, bisogna essere onesti: dopo il cartellino rosso non c'è stata partita. L'approccio non è stato dei migliori, ho cambiato tanti giocatori per vederli all'opera. Faccio fatica a giudicare la partita, ma ai ragazzi ho detto che domenica voglio vedere un altro tipo di prestazione", ha dichiarato al termine del match Eusebio Di Francesco. Un allenatore che rischia di essere il primo a 'saltare' in questa Serie A.
Già, perché i numeri di questo avvio di stagione del Lecce sono più che preoccupanti. Prima dell'eliminazione dalla Coppa Italia ci sono state quattro gare di campionato in cui i giallorossi hanno racimolato un solo punto. Fanalino di coda della classifica insieme al Pisa, i giallorossi hanno la peggior difesa con otto reti subite e il secondo peggior attacco con due soli gol realizzati. Reti peraltro inutili, arrivate in partite che hanno visto il Lecce tornare a casa a mani vuote.
I risultati non ci sono, il gioco non decolla e anche il calciomercato estivo caratterizzato dalla cessione di Krstovic deve ancora dare le risposte sperate. Tante incognite che Di Francesco sa di dover tramutare in prime risposte nel più breve tempo possibile, già nelle ultime due gare in programma prima della sosta contro Bologna e Parma. Due partite fondamentali per il futuro dell'allenatore pescarese che dopo le stagioni alla Roma ha collezionato solo esoneri o retrocessioni: in ballo c'è la panchina del Lecce, ma probabilmente anche la possibilità di continuare ad allenare ad alti livelli.
