Lazio, stallo totale dopo l'incontro con Tudor. Il contratto pesa, il tecnico intanto si guarda in giro
Il Messaggero di oggi fa il punto della situazione in casa Lazio, dove la posizione di Igor Tudor è tutt'altro che solida e l'unico motivo per cui il croato è ancora al suo posto al momento sembra essere un contratto pesante come il cemento. La Lazio al momento va avanti perché non vuole ammettere lo sbaglio del 18 marzo, ma dalla notte di lunedì all'alba di ieri non sono rientrate le divergenze sul mercato e, con queste premesse, è difficile ripartire con un nuovo ciclo e un piano condiviso. Solo Tudor può spezzare l'impasse, se il suo manager troverà offerte più allettanti e fondamenta più solide in giro all’estero. Al momento sembra esserci solo il Besiktas sullo sfondo.
A meno che non arrivi un improvviso esonero, l'attesa delle dimissioni di Tudor (meditate, ma tutt’altro che certe) rischia di generare un’inquietante fase di stallo, così come il mercato. Servono le uscite per muoversi in entrata in modo pesante, oltre ai 12 milioni (anzi meno, col 25% del Liverpool) di Luis Alberto.
Igor ha chiesto Okoli in difesa, Dorgu sull’esterno, Amrabat a centrocampo, Stengs (la società ha proposto Deli-Bashiru a basso costo) e una punta centrale perché non considera titolari né Immobile né Castellanos. Vanno bene sia Dia (ma l’affare è in bilico) che Noslin per renderlo contento, è troppo acerbo il giovane 20enne Bazdar, sondato da Fabiani con il Partizan Belgrado. Tudor è rimasto male per l’addio di Kamada, ha capito le difficoltà della Lazio, ma pretende comunque un sostituto.











