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Le pagelle dell'Hellas - Salcedo prende l'ascensore e illude. Ilic entra male

Le pagelle dell'Hellas - Salcedo prende l'ascensore e illude. Ilic entra maleTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 1 maggio 2021, 17:00Serie A
di Luca Chiarini

Hellas Verona-Spezia 1-1
Marcatori: 46' Salcedo, 86' Saponara

Silvestri 5,5 - Nessun intervento degno di nota nella prima frazione. Coefficiente di difficoltà leggermente più elevato dopo l'intervallo, ma è sicuro nel colpo di reni sulla punizione non troppo angolata di Ricci. Rovina tutto, però, con l'opposizione tutt'altro che perfetta sul tiro di Saponara: il pallone gli passa tra le gambe e rovina il pomeriggio dei gialloblù.

Dawidowicz 6 - Il suo lato è ben sorvegliato, nel complesso. Anche se nella ripresa corre un rischio evitabile: Gyasi gli scappa alle spalle e offre per Nzola, lui si redime con il salvataggio che evita l'uno a uno spezzino.

Magnani 6,5 - Scelta quasi scontata, perché da inizio anno è lui la contraerea designata per gli attaccanti corpulenti che il Verona si ritrova a fronteggiare. Ecco dunque il dualismo con Nzola, disinnescato da un'attenzione che non accenna mai a calare. (Dal 76' Gunter s.v.).

Dimarco 6,5 - Incassa la fiducia ormai reiterata del suo tecnico e conferma la vena difensiva ritrovata. In appoggio alla manovra è il solito: pulizia tecnica in uscita, una traversa su calcio di punizione. Certezza consolidata.

Faraoni 6 - In difesa è solido, attento, non concede un centimetro. Si sbottona poco in transizione, ma è comprensibile vista l'esuberanza sull'altro lato.

Sturaro 5 - Annaspante in impostazione, che di certo non è il piatto forte della casa, ma gli errori in serie nella fase centrale del primo tempo fanno storcere il naso a Juric. Che infatti lo sostituisce all'intervallo. (Dal 46' Tameze 5,5 - Nemmeno lui è brillantissimo).

Barak 6 - Sa fare un po' tutto: alterna randello e tocchi vellutati, una regia di governo che garantisce alla squadra quell'equilibrio messo a repentaglio dall'assenza forzata di Miguel Veloso.

Lazovic 7 - Quello imbastito col tempo con Dimarco è un asse portante che regala quasi sempre brio e imprevedibilità agli affondi sulla sinistra del Verona. Palleggia bene e dal fondo sa dove metterla, come quando offre un assist d'oro non sfruttato appieno da Salcedo. Situazione che si ripete nella ripresa, questa volta con esito positivo. Uomo in più, quest'oggi.

Salcedo 7 - Intermittente nella prima frazione: lotta gagliarda che per lui non è una novità, anche se impiega un po' ad imporsi. Poi, all'improvviso, un'occasione imperdibile: si avvita sul bel fendente di Lazovic, ma trova sulla sua strada un gran Provedel. Nel secondo tempo si sblocca con un gol in elevazione, meritato per lo sforzo profuso. (Dal 64' Ilic 5 - Si perde Saponara sull'uno a uno).

Zaccagni 6 - L'impressione che dà è di voler raccogliere l'invito di Juric, che ieri in conferenza auspicava una sua verve ritrovata in zona gol. Pungola, si muove bene tra le linee, ma forse gli occorre recuperare ancora un po' di condizione per tornare davvero ai livelli di inizio stagione. (Dal 60' Bessa 6 - Si costruisce una buona chance, ma calcia debolmente dal limite).

Lasagna 6 - Il duo Chabot-Ismajli patisce la sua capacità di attaccare la profondità. Timbra subito di testa, ma il VAR gli strozza l'urlo in gola. Il lavoro per la squadra è al solito generoso, e dispendioso. Va letta anche in quest'ottica la staffetta al sessantesimo con Kalinic. (Dal 60' Kalinic 5,5 - Ancora in ritardo di condizione).

Ivan Juric 6 - La squadra fa quel che chiede per buona parte del match, ma in questo periodo la sfortuna sembra accanirsi. Al resto pensa qualche calo di tensione un po' troppo ricorrente in questo segmento di campionato. Passerà.

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