Le parole di Rabiot, il confronto con l’Inter e la profondità nelle difficoltà: la Juve deve puntare allo scudetto

I segnali che la sfida in testa alla classifica ha fornito alla Juventus vanno, tutti o quasi, in un’unica direzione: i bianconeri hanno tutte le carte in regola per lottare fino in fondo nella corsa scudetto. Poi, in primavera, saranno i dettagli a definire chi avrà quel qualcosa in più per spiccare sulle altre ma la Vecchia Signora ha il diritto e il dovere di puntarci fino alla fine.
Il confronto retto con l’Inter e le parole di Rabiot.
“Il pari con l’Inter ci dà la consapevolezza di aver giocato contro una squadra molto forte che ci ha rispettato molto. Nel secondo tempo siamo stati bravi a restare compatti fuori dall’area e loro tendevano a rallentare perché magari avevano paura di prendere contropiede. C’era rispetto fra le squadre”, ha parlato così Massimiliano Allegri in conferenza stampa subito dopo la fine del derby d’Italia. Ha più volte ripetuto la parola rispetto che entrambe le squadre hanno messo sul campo “spaventate” l’una dalle capacità dell’altra palesando, soprattutto nel secondo tempo, un atteggiamento estremamente guardingo. E Madama ha retto il confronto con la prima della classe dimostrandosi all’altezza non solo nel primo terzo di campionato ma anche nello scontro diretto. Così ora nascondersi dall’obiettivo scudetto diventa complicato e Rabiot, domenica sera capitano, ne è il primo esempio: “L'obiettivo, il mio, quello che ci diciamo nello spogliatoio, è vincere lo scudetto. Perché siamo campioni, siamo forti, dobbiamo essere consapevoli di questo e secondo me ce la possiamo fare”.
Profondi nelle difficoltà: la Juve deve puntare allo scudetto.
E se c’è un altro segnale che il derby d’Italia ha regalato alla Juventus è che, alla fin fine, giocando una sola volta a settimana, la rosa a disposizione di Massimiliano Allegri è da ritenere valida per giocarsi le proprie carte in chiave titolo. Vedi Nicolussi Caviglia, chiamato in causa dopo soli due minuti in stagione nella partita più difficile, che ha comunque retto la competizione aiutato dai compagni. Merito di giocatori spesso troppo bistrattati in lungo e in largo, merito di Massimiliano Allegri che ha saputo, da un anno a questa parte, far leva sull’orgoglio della sua squadra e forgiato un grande gruppo che viaggia all’unisono. Al netto di un gioco più o meno offensivo, più o meno capace di valorizzare le proprie punte di diamante là davanti. Ma sicuramente una squadra che, dalle parole di uno dei propri leader, allo scudetto ci crede, e legittimamente, eccome.
