Lecce, Corvino: "Siamo un club in salute, non c'è la necessità di vendere Krstovic"

Questa mattina il Lecce ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine stagione. Queste le parole del responsabile dell'area tecnica del club Pantaleo Corvino, che ha iniziato proprio su un giudizio dell'annata: "È stata una stagione positiva. Ogni anno per noi è come passare dalla sala travaglio, noi però siamo stato bravi, lucidi, una rosa fortificata temprata, con questi valori si raggiunge l’obiettivo finale. Siamo convinti che patiamo sempre dietro a tutti e con diversi metri di svantaggio, ma alla fine siamo qui a raccontare una salvezza storica. La perdita di Graziano Fiorita è stato qualcosa di traumatico. Non mancheremo mai l’occasione di commemoralo. Nel ricordare lui mi viene in mente anche il dramma vissuto con Astori, due tragedie che mi hanno scioccato profondamente".
Su Giampaolo.
"La figura dell’allenatore è centrale: tutti vogliono sapere, giustamente, novità su questo fronte. Provo ad anticipare qualche domanda, prima di entrare nel merito della stagione. Confermo quanto già detto dal presidente Sticchi Damiani: siamo realmente soddisfatti del risultato ottenuto e questa salvezza ha gratificato sia noi che Giampaolo. Ci siamo presi del tempo per riflettere, e nei prossimi 3-4 giorni della prossima settimana comunicheremo qualcosa in più sul futuro della guida tecnica".
Sulle critiche.
"Quello che succede a me succede a tutti coloro che hanno una responsabilità. Le critiche sono ben accette, perché servono a stimolarti a fare meglio. Devo ringraziare chi, con le critiche, mi ha aiutato a crescere. Per quanto riguarda gli striscioni, non voglio commentare. Voglio solo dire una cosa: a casa conservo uno striscione della Curva con scritto 'Corvino vinci'. E io continuerò a lottare solo per quello striscione".
Sul mercato.
"Ci sono calciatori che sentono il desiderio di mettersi alla prova altrove. Quando siamo partiti, eravamo come una cristalleria fragile; oggi, invece, siamo una società più solida e strutturata. Proprio per questo, possiamo anche permetterci di accontentare certe richieste, purché ci siano condizioni che vadano incontro anche alle nostre aspettative e che rientrino nei parametri della nostra sostenibilità. In questo momento, possiamo trattenere i nostri calciatori, ma non possiamo trattenere chi manifesta chiaramente la volontà di andare via, come accaduto nel caso di Dorgu".
Sull'attacco.
"Quest'anno siamo stati accusati di non avere un attacco all'altezza, ma se andate a vedere il reparto offensivo delle 20 squadre di A, in pochi hanno la somma gol dell'attacco del Lecce, tra Krstovic, Pierotti, Dorgu e Morente. Cosa posso rimproverare a loro? Possiamo rimpoverarci una squadra che con centrocampisti e difensori non sono stati messi in grado di segnare".
Su Krstovic.
"Dal momento che siamo un club in salute, posso dirvi che se nessuno ci chiede di andare via, noi non cediamo nessuno. A gennaio abbiamo avuto richieste importanti per lui, che sarebbero state utili per il nostro progetto, ma siamo talmente in salute che se un giocatore non vuole andare via lo teniamo, ma se domani lo stesso giocatore mi dice che vuole essere ceduto, cerchiamo di accontentarlo. Così come chi è qui da più tempo, perchè non possiamo permetterci giocatori che stiano qui controvoglia: abbiamo bisogno di una squadra intensa e vogliosa di lottare per l'obiettivo".
