Napoli campione, De Laurentiis eguaglia Ferlaino in Italia: manca solo il successo in Europa

Quarto scudetto per il Napoli, secondo per Aurelio De Laurentiis. L’imprenditore romano, dal 2004 presidente del club azzurro, eguaglia in questo modo il record di due scudetti fissato da Corrado Ferlaino, a più riprese massimo dirigente del Napoli tra la fine degli anni ’60 e il 1993. Il bilancio tra i due, per quanto riguarda le competizioni nazionali, vede anzi il sorpasso numerico di De Laurentiis: oltre ai due scudetti (in parità), Aurelio vanta infatti tre affermazioni in Coppa Italia (contro le due di Ferlaino) e una Supercoppa Italiana (in parità). La differenza è all’estero.
Manca il successo in Europa. A differenza di De Laurentiis, almeno per ora, Ferlaino è infatti riuscito a portare il Napoli alla vittoria anche oltre i confini italiani. E non solo con il successo del ’76 nella Coppa di Lega Italo-Inglese, competizione disputata cinque volte in sette anni dal 1969 al 1976 tra le vincenti delle coppe nazionali italiana e inglese. Nel palmares del Napoli di Ferlaino c’è infatti soprattutto la storica affermazione in Coppa Uefa, vinta in finale sullo Stoccarda nel 1989, con Diego Armando Maradona trascinatore e Careca secondo miglior marcatore della competizione. Un vanto che, ad oggi, De Laurentiis non ha.
Ma contano anche le condizioni di partenza. E sono molto diverse: non per investimenti o ambizioni, ma per regole. Il Napoli di Ferlaino, infatti, partecipò alla Coppa Uefa classificandosi secondo nel campionato di Serie A precedente. All’epoca, infatti, solo la squadra campione d’Italia partecipava alla Coppa dei Campioni, riservata alle vincitrici dei campionati nazionali, mentre le formazioni dal secondo al quinto o sesto posto (a seconda del piazzamento della vincitrice della Coppa Italia, che accedeva alla Coppa delle Coppe) partecipavano alla Coppa Uefa. Un quadro molto diverso da quello attuale - senza considerare che si trattava di un periodo d’oro per il calcio italiano: sempre nel 1989, il Milan si laureava campione d’Europa -, da cui non si può prescindere. Oggi, la partecipazione allargata alla Champions League garantisce alle squadre interessate profitti molto più elevati, ma abbassa le possibilità di vincerla, mentre il nuovo format esclude anche la retrocessione in Europa League. Una gran bella differenza, tra le due ere calcistiche più felici nella storia del Napoli.
