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Parolo: "Italia-Spagna, tante analogie col 2016. Futuro? Aspetto soluzione giusta"

Parolo: "Italia-Spagna, tante analogie col 2016. Futuro? Aspetto soluzione giusta"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
lunedì 5 luglio 2021, 12:53Serie A
di Simone Bernabei

Marco Parolo, centrocampista che ha da poco terminato il proprio contratto con la Lazio, ha parlato del suo futuro e del percorso dell'Italia a Euro2020 ai microfoni di Sky Sport: "Sto bene, mi alleno e mi tengo in forma. Futuro? Sono in attesa di trovare la soluzione giusta, ho tanta voglia di giocare. Ho voglia di divertirmi, quando dentro c'è ancora fuoco e passione per sacrificarsi e voler giocare devi seguirla. Per il resto c'è tempo".

Come vedo l'Italia? "Trasmette queste cose che ho appena elencato, un amante del calcio non può che prendere energie da lì".

Cose si batte la Spagna? "Rivedo tante analogie col 2016, per spirito, voglia, adrenalina. La forza vera è l'unità d'intenti, il voler andare tutti dalla stessa parte. Questa deve essere la nostra forza, poi la differenza la fa la voglia, il vincere i contrasti, le piccolezze. Nell'Italia vedo quella voglia di non prendere gol, di arrivare prima sulla palla, di dare tutto. La Spagna è diversa, ha cambiato, ha perso qualche campione assoluto ma ce ne sono altri che trasmettono ai giovani quella mentalità".

Il gioco dell'Italia si è spagnolizzato? "Si cerca più il palleggio e la pressione alta, ma c'è sempre il nostro dna dentro. La capacità di difendersi, di essere compatti, di sfruttare le ripartenze. Non c'è solo palleggio. Stiamo trovando il giusto mix e siamo pericolosi. E' un'atmosfera che trascina".

Il centrocampo azzurro? "Sono due centrocampi che cercano il palleggio e vogliono il gioco in mano, Jorginho e Busquets sono simili. Koke mi ricorda Verratti, Pedri fa quello che da noi fa Barella. Chi avrà più voglia di arrivare prima su tutti i palloni, di fare una corsa in più, avrà la meglio. E in questo secondo me siamo avvantaggiati".

La crescita di Jorginho? "E' incredibile. Posso dire che al Verona, quando era nelle giovanili e si allenava con noi, vidi subito che non perdeva mai la palla. E' cresciuto tantissimo, l'esperienza all'estero l'ha completato. E' il faro del nostro centrocampo, in costruzione ma anche nella guida dei compagni. Lui e Verratti in costruzione sono difficili da marcare. E Barella è un motorino inesauribile che non disdegna il gioco".

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