Roma, il mercato è una partita a tetris: obbligo cessioni e budget fissato per gli acquisti

Josè Mourinho non ha voluto parlare di mercato il giorno della sua conferenza stampa, ma Tiago Pinto sa benissimo cosa serva alla Roma ed è consapevole di quanto l’allenatore sia esigente. Per questo quando dice “consegneremo a Josè una squadra degna di lui” il suo sguardo diventa improvvisamente più serio e tirato dopo i sorrisi del discorso introduttivo per presentare il tecnico alla stampa. Il lavoro d’altronde è tanto e in questo primo mese il GM ha già sperimentato quante difficoltà incontrerà, basti pensare al tempo impiegato per la doppia cessione al Marsiglia di Under e Pau Lopez. Da sistemare restano ancora dieci calciatori: da quelli più difficili, come Santon, Fazio, Bianda, Coric, Pastore e Nzonzi, a quelli per i quali potrebbe volerci meno tempo (Florenzi, Olsen, Pedro e Kluivert) perché tra Europei e appeal internazionale sarà più facile trovare una squadra. A queste uscite è legato anche il mercato in entrata per il quale si stima approssimativamente un tesoretto da 60-70 milioni. Soldi che dovranno bastare per una campagna acquisti che potrà andare dai 4 ai 7 colpi, molto dipenderà anche dalla risposta di alcuni calciatori che hanno cominciato la preparazione estiva con Mourinho. Gli acquisti certi sono il portiere (praticamente fatta per Rui Patricio), il mediano (bloccato da tempo Xhaka), il terzino sinistro e un attaccante. Sull’esterno Mourinho tra il serio e il faceto è stato diretto con Tiago Pinto: “Scusi direttore, ma dopo l’infortunio di Spinazzola ci serve un laterale”. Tanti i nomi finiti sul taccuino del GM che sta sondando il terreno per Emerson Palmieri, Marcos Alonso e Ramy Bensebaini.
Esclusi profili di second’ordine o parametri zero con le fiches a disposizione che potrebbero essere messe proprio sul terzino del Gladbach, la cui valutazione si aggira tra i 15 e i 20 milioni visto il contratto in scadenza nel 2023. Per il centravanti poi lo Special One ha rassicurato Dzeko quindi il colpo top dovrebbe essere rimandato al prossimo anno, ma servirà comunque un terzo attaccante che si unirà al bosniaco e a Borja Mayoral. Poi attenzione al mercato delle variabili perché solo dopo la prima parte della preparazione a Trigoria, in base alle risposte che l’allenatore riceverà, la Roma deciderà se investire in un centrale, in un terzino destro e su un esterno d’attacco. Valutazioni che dipenderanno dai responsi agli stimoli di Mourinho e il suo staff a giocatori come Smalling, Reynolds e Carles Perez. La sensazione, ad oggi, è che per quest’ultimi due possa essere trovata una soluzione in prestito, mentre per Chris si aspetterà qualche giorno in più. Se al top, l’inglese è il centrale dominante di cui il portoghese ha bisogno. Diversamente la Roma dovrà intervenire sul mercato: Boateng (svincolato) e Bailly dello United sono i due nomi nella lista di Pinto. Più che un mercato sembra una partita di tetris, ma incastrare tutti i pezzi non sarà facile per il gm giallorosso.
