Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

TMW RADIO - D. Rossi: "La Lazio non ha giocato il derby, con la Roma non c'è questo divario"

TMW RADIO - D. Rossi: "La Lazio non ha giocato il derby, con la Roma non c'è questo divario"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 22 marzo 2022, 19:07Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Delio Rossi intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
00:00
/
00:00

L'allenatore Delio Rossi ha parlato in diretta su TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dalla mentalità dei club italiani nel far crescere i giovani: "In Italia non accade e dipende dalla mentalità ma anche dai giovani. Se hai un Totti, gioca. Dipende poi dal profilo delle squadre".

Quanto pesano le maglie?
"Non puoi aspettarli certi giocatori in alcune squadre, in altre piazze sì. I giovani devono essere di spessore nelle big e se devi andarli a comprare, costano".

Siamo in ritardo?
"Sì, il momento giusto era il 2006. Il Mondiale vinto sembrava il culmine ma era il canto del cigno, invece altre realtà hanno investito sui giovani. Per farlo devi aspettare e ci vuole lungimiranza, servono dirigenti che capiscano di calcio. D'altronde è l'unica azienda in cui oggi vali uno e tra un anno magari la metà, ma se hai una buona strategia riesci sempre. Il modello deve essere l'Atalanta".

Un commento sul derby?
"Diverso da tutti gli altri, c'è una rivalità forse anche provinciale: meglio essere i migliori in città piuttosto che competere coi più bravi. Non si deve andare contro i sentimenti della gente. Stavolta la favorita, come spesso capita, è andata sotto e di fatto non ha giocato: non c'è questo divario tra Roma e Lazio".

La fase di passaggio della Lazio è complicata?
"Molto. Se prendi un allenatore caratterizzato come Sarri, e credo che senza Mourinho alla Roma non avrebbero preso lui, ci devi credere fino in fondo. Non ci sono mezze misure, i giocatori funzionali per Inzaghi non lo sono stati anche per Sarri. Servirà intervenire pesantemente nel futuro ma non so se la Lazio ne avrà la forza".

Simone Inzaghi è al bivio?
"Avevi Conte che ha vinto e parti dal presupposto che se arrivi secondo hai perso. In realtà non è così, il lavoro va visto a 360 gradi: per esempio Simone è l'allenatore arrivato più avanti in Champions per l'Inter negli ultimi anni".

Cosa potrà fare la differenza nella corsa Scudetto?
"I campionati degli ultimi due-tre anni, quelli del Covid, sono stati parzialmente diversi. Anche la regola delle cinque sostituzioni è un cambiamento importante... Non farei paragoni, perciò. La differenza però secondo me la farà la condizione fisica e chi arriverà meglio con i propri giocatori più importanti".

Come giudica il lavoro di Allegri?
"Quando riprendi lui sai cosa può darti. Gli allenatori sono di tre tipi: i maestri, tipo Zeman o Sacchi, gli intermedi come Allegri o Ancelotti, e i gestori come Zidane o Deschamps. Parliamo di un allenatore importante in una piazza che conosce benissimo e che da lui vuole i risultati: per il bel gioco si sarebbero rivolti ad altri. Ricordiamoci che la base di partenza era però un quarto posto all'ultimo tuffo e quanto gli siano mancati giocatori importanti come Chiesa e Dybala. Brava la società a intervenire sul mercato".

La Salernitana sembra non essersela mai giocata davvero.
"C'è del rammarico: vuoi per le regole o per le situazioni, ma non hanno allestito una squadra all'altezza. Ora se la stanno giocando, anche se per me siamo in ritardo... Se sarà retrocessione, sicuramente, inciderà pure sul campionato dell'anno prossimo: ci sono giocatori funzionali per provare a salvarsi in A, non so quanto a vincere la Serie B".

Qualche sorpresa tra le sei di testa in Serie B?
"No, ci sono organici importanti. Sarei contento se andasse in Serie A il Lecce".

Che sensazione verso il playoff dell'Italia?
"Abbiamo vinto gli Europei non essendo i migliori d'Europa. Le fase finali delle competizioni dipendono molto da come ci arrivi e per noi è andata bene, alle qualificazioni no. Non dovevamo esaltarci prima né abbatterci adesso, pur essendo una situazione complicata".

Come allontanare gli spettri dello scorso Mondiale mancato?
"Un salto è stato fatto, lo staff ha scandagliato giocatori e cercato di dare un gioco alla nazionale, cosa non facile".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile