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TMW RADIO - Ferrari: "Impresa tenere Conte più di 2 anni. Inzaghi buon candidato per l'Inter"

TMW RADIO - Ferrari: "Impresa tenere Conte più di 2 anni. Inzaghi buon candidato per l'Inter"
mercoledì 26 maggio 2021, 19:59Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Fabrizio Ferrari intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Il procuratore Fabrizio Ferrari ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dall'addio tra Conte e l'Inter: "Sarà che un po' ci speravo, perché l'Inter di Conte mi piaceva tanto e pensavo potesse avere un'evoluzione europea, ma mi dispiace davvero moltissimo. Dopo qualche prova indiziaria si comincia a pensare che averlo per più di due anni sia impresa titanica. Non si può neanche dire che l'Inter abbia nascosto i problemi economici".

Simone Inzaghi prima alternativa?
"Senza dubbio è un ottimo allenatore e con la Lazio ha lavorato molto bene. Può essere un candidato giusto, anche dal punto di vista economico permetterebbe di rimanere entro un budget molto inferiore nel medio periodo".

Quanto ci vorrà per trovare la vera stabilità?
"Nell'ultimo anno però Zhang mi è parso piuttosto chiaro: la direzione del ridimensionamento era univoca, senza ripensamenti. Il Covid non ha certo aiutato a migliorare, prolungare o limitare questa situazione, diventata inevitabile. Non possiamo sapere cosa si siano detti o che tagli siano stati proposti, ma una rivalutazione economica del programma era diventata necessaria affinché si potesse continuare a parlare dell'Inter".

Sorpreso dall'addio di Paratici?
"Sì, perché mi sembrava ci fosse una sinergia importante e una comunità di visioni e strategie con Agnelli. Vero però che dei problemi ci sono stati negli ultimi due anni di Juventus, quest'anno ho visto gravi difficoltà in parte risolte nella fase finale".

In casa Milan si torna a sentire senso d'appartenenza dopo il caso Donnarumma?
"Voglio spezzare una lancia a favore di Mirabelli: non era contentissimo di quel rinnovo, aveva tentato di abbassare le pretese in ogni modo. Chiaro che lo stile di Maldini, Massara e del nuovo Milan è stato molto più duro: poco spazio per discussioni e giornalisti. Una volta arenata in modo deciso la possibilità di negoziare sono andati dritti a prendere uno dei giocatori più interessanti nel panorama mondiale, mettendo Donnarumma con le spalle al muro. Certo, hai perso un valore economico ma valeva la pena spendere tanti milioni per guadagnarne magari 50 tra due anni? Avranno fatto le proprie valutazioni, considerando che Maignan prende un terzo o un quarto, spendendo 12-13 milioni".

Ce lo racconta Maignan?
"Non so come sarà il suo impatto al Milan ma per lui parlano le statistiche, è portiere del Lille che ha battuto il PSG ed è portiere della Nazionale francese tra due anni al 90%. Hanno riflettuto su tutto e per me non hanno sbagliato: a Donnarumma auguro di trovare una delle sistemazioni migliori possibili ma l'operazione Milan mi pare assennata".

Galtier alla fine va al Nizza... Al Napoli che avrebbe potuto fare?
"In Francia erano tutti convintissimi che sarebbe andato al Nizza. Io sono un suo grosso fan sin dai tempi del Saint-Etienne, quando aveva un organico giovane ma non così tanto talentuoso che aveva reso davvero tosto da battere. Quest'anno ha fatto il capolavoro vero, prendendo il largo grazie all'indecisione iniziale del PSG per non farsi più riprendere. Faceva bene De Laurentiis a pensare a lui, se poi vuole un italiano, certo, è un altro discorso".

Due parole sul PSG, appunto.
"Vengono sempre visti come squadra che spende e spande ma la realtà è che ci sono alcuni progetti intorno cui costruiscono la squadra: Verratti, Neymar e Mbappe. Prima del magnate qatariota il PSG navigava in zona salvezza, poi sono tornati in auge facendo ogni tanto il grande colpo grazie ai milioni che hanno disponibili. Cercano comunque di stabilizzare il progetto".

Un po' schizofrenici con gli allenatori?
"Sì, su questo son d'accordo. Non ho capito bene perché Tuchel sia andato via, anche al Chelsea dimostra di essere di un certo livello. Certo, non so come fossero i rapporti personali. Comunque anche Pochettino non è mica male...".

Che ne pensa dell'addio di Rudi Garcia al Lione?
"Non si può dire che abbia peli sulla lingua, va dritto all'obiettivo e se qualcuno gli sta antipatico glielo dice chiaramente. Non si nasconde. Poi, vabbè, in Francia sono maestri nell'inventarsi polemiche su questioni di poca roba. A Lione è finita male ma la scorsa è stata una stagione clamorosa. Quest'anno ha vissuto situazioni contrattuali complesse: vedi Depay, miglior giocatore, che dice a inizio anno che non avrebbe rinnovato per andarsene. Un insieme di situazioni andate allo scatafascio, non darei tutte le colpe a Garcia che a momenti ha tirato fuori qualcosa in più".

Che ne pensa dell'Empoli?
"Prima di La Mantia non li conoscevo, ma ho trovato una società strutturata in maniera straordinaria. Hanno da insegnare in quanto a programmazione, hanno tirato fuori una delle squadre più divertenti della Serie B degli ultimi anni. Credo di aver capito che il gruppo rimarrà in buona parte lo stesso con aggiunta di alcuni elementi".

Castori agli antipodi è arrivato in Serie A.
"Esatto, e che gli vuoi dire? Un anno fa i tifosi non potevano più vederlo, poi guardate che festeggiamenti hanno fatto a Salerno. Ha riportato entusiasmo con un calcio sparagnino e fisico, cosa che in Serie A può avere il suo perché: attenzione".

Il Cittadella può rimontare lo 0-1?
"Certo, hanno dimostrato di saper fare due-tre gol in un fazzoletto di pochi minuti! La Serie B è bella per questo. Se però il Venezia tiene fisicamente la partita è incanalata. Se accusano la fatica, allora può essere piena di sorprese".

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