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TMW RADIO - Pasqual: "Credo in Immobile per l'Europeo. Allegri e Conte sorprese maggiori"

TMW RADIO - Pasqual: "Credo in Immobile per l'Europeo. Allegri e Conte sorprese maggiori"TUTTO mercato WEB
martedì 8 giugno 2021, 19:00Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Manuel Pasqual intervistato da Niccolò Ceccarini
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Manuel Pasqual, ex difensore e commentatore tv per Rai Sport, ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Niccolò Ceccarini: “Questo mio nuovo lavoro mi diverte, ora ci sarà un Europeo che mi attende col girone F. Niente Italia, ma una bella opportunità”.

Prima studiava gli avversari…
“Sì, è comunque un bagaglio importante: giri tanto, conosci giocatori e vivi anche l’adrenalina dei momenti”.

Che ne pensa dell’Europeo U21 dell’Italia?
“Nei momenti di difficoltà hanno trovato come venirne fuori. Sono ripartiti nel segno dei risultati, sia nella qualificazione che nell’Europeo stesso. C’è stato qualche problema con le espulsioni, col Portogallo sono stati un po’ ingenui ma hanno reagito con una grande prestazione. Sulla carta poi erano più forti, rimanere fino al 90’ in parità è un buon risultato”.

Chi il giovane cresciuto di più?
“Togliamo i vari Locatelli e Bastoni, quelli di un’altra fascia. Quello più pronto per il salto è Scamacca”.

Cresciuto molto.
“Nel Genoa ha faticato un po’ con Ballardini ma per prestanza e doti può ambire alla Nazionale maggiore”.

Oltre agli azzurrini?
“Ne nomino cinque, i due attaccanti tedeschi Berisha e Nmecha, Il primo ha preso tre pali in semifinale, il secondo è il goleador della finale. A centrocampo poi il Portogallo ha giocatori di un altro pianeta, l’unico lato negativo ce l’hanno nella fisicità. Dico Vieira, Braganca e Vitinha”.

Passando agli azzurri di Mancini, quanto conterà partire bene con la Turchia?
“Intanto sarà la partita inaugurale, quindi anche per visibilità, ma poi cominciare con tre punti darebbe la possibilità di sfidare le altre due partite del girone con una mentalità diversa. Non partiamo favoriti, da un certo punto di vista è anche un bene. Non sempre però vince chi è più forte, per esempio l’Inghilterra ha sempre grandissime squadre, sembra sempre spaccheranno il mondo e alla fine non ottengono risultati. Su tutte vedo Francia e Belgio, dietro Inghilterra e Italia”.

Il Belgio è sempre nel novero.
“O questo o il prossimo, per questo gruppo. Però non sempre la carta alla fine regala la vincitrice”.

Chi il possibile ago della bilancia italiano?
“Più d’uno, se devo scegliere dico però Immobile. Spero possa essere in versione campionato e fare la differenza, anche se quest’anno ha avuto un leggero calo”.

Quale giro di panchine l’ha sorpresa di più?
“La Juventus. Non credevo ad un cambio così veloce, una volta iniziato il percorso con Pirlo. Allo stesso tempo direi pure Conte con l’Inter… Se non è un record per il campionato italiano, tra l’altro, poco ci manca. Quasi tutti cambiano”.

Delle big solo Pioli e Gasperini.
“Sì. In tanti avevano bisogno di un cambio, alcune situazioni si sono concluse con gli allenatori sulla graticola. Di certo ha inciso il fattore Conte. Allegri e Spalletti erano fuori da un po’: quando si è liberato un posto, si son buttati. Di solito i valzer sono per gli attaccanti, stavolta è toccata agli allenatori”.

Se l’aspettava questa situazione con Donnarumma?
“Aveva sempre dichiarato amore e fede nel Milan, tranne che nell’ultimo periodo. Ha voluto probabilmente seguire Raiola e la sua scelta di cambiare squadra: certo, credo che il Milan non possa essere di prima fascia tra quelle di Champions, avrà avuto lo stimolo di giocare in una realtà che negli ultimi anni ha fatto un ottimo percorso”.

Inzaghi può far bene anche senza Hakimi?
“Quest’anno ha fatto la differenza, andrà capito come vanno a sostituirlo. Nell’uno-contro-uno e nella corsa lunga mette tutti in difficoltà. L’Inter ha scelto per un tecnico che prosegue sulla stessa base di Conte. Ho sentito che rinnoveranno alcuni giocatori che sono nella spina dorsale, certo, mancasse Hakimi non sarebbe semplice rimpiazzarlo”.

Gattuso alla Fiorentina se l’aspettava?
“Girava voce da un po’, sono contento: so che carattere abbia e credo sia l’allenatore giusto per tirare fuori tanto se non tutto dalla squadra che ha a disposizione, che è un po’ quanto mancato in questi ultimi tre anni”.

A Napoli come ha lavorato?
“Io ho sempre sponsorizzato il suo lavoro, per il semplice fatto che nelle difficoltà come quelle vissute senza Osimhen e Mertens è riuscito a fare qualcosa di importante”.

Per Vlahovic sarà dura confermarsi?
“Auguro a lui e alla Fiorentina che migliori ancora. Non penso abbia bisogno di troppe riconferme, anche se il secondo anno non è semplice. Dipenderà dal tipo di mercato e dalla base di squadra che avrà intorno. Di certo hanno scelto velocemente l’allenatore: con tutto questo tempo davanti, spero la società possa mettere su un buon organico”.

Il ritorno di Sottil è una buona notizia?
“L’ho visto in Nazionale Under e sull’esterno è devastante: è forte, sa come si salta l’uomo”.

Che ne pensa dalla conferma di Italiano allo Spezia?
“Pensavo potesse cambiare, perché è uno che ha fatto la gavetta e quest’anno ha fatto davvero un’ottima stagione. Gli auguro il meglio".

Si parla poco di Pioli?
“Ha fatto un gran lavoro, pur trovando qualche difficoltà quando hanno sentito parlare di Scudetto. Se al giro di boa sei la prima della classe è normale che quella parola venga fuori nello spogliatoio. Normale che lì sia venuta un po’ di pressione ed un calo. Non me l’aspettavo la vittoria finale con l’Atalanta”.

Gasperini sta pensando allo Scudetto?
“Penso che a Bergamo lo sperino in molti. Se però finisci staccato di qualche punto, è normale che si senta il gap. La fortuna dell’Inter è stata di uscire presto dalle coppe, permettendo a Conte di lavorare con una partita a settimana, cosa in cui è quasi infallibile. Vincere per l’Atalanta non è facilissimo, non comprano top player super affermati, comunque ultimamente hanno fatto grandissimi numeri”.

Come giudica De Zerbi allo Shakhtar?
“Da vecchio compagno di squadra gli auguro ogni bene. Penso che al Sassuolo avesse raggiunto l’apice del lavoro svolto. Mi aspettavo una panchina importante in Italia, ma magari o ha trovato tutto già definito, oppure non ha avuto certe garanzie per poter fare il suo calcio”.

Spalletti che può fare a Napoli?
“Potrebbe riportarli in Champions. Avendo il suo carattere, dipenderà tutto da eventuali scontri o meno con De Laurentiis. Tutti gli allenatori passati da Napoli hanno avuto questo problema… Però ha una buona squadra, può far bene tornando in ballo”.

Un pensiero per l’Arezzo?
“Grande dispiacere, l’avevo lasciata ormai svariati anni fa in Serie B, e vederli soffrire non fa mai bene. Ho ancora tanti amici, spiace perché vorresti sempre il meglio. Però quello delle categorie basse è un calcio veramente difficile. Spero che una riforma sistemi un po' le cose del calcio italiano...".

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