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TMW RADIO - Rastelli: "Moro grandissimo colpo, già alla SPAL notai che vedeva la porta"

TMW RADIO - Rastelli: "Moro grandissimo colpo, già alla SPAL notai che vedeva la porta"TUTTO mercato WEB
lunedì 31 gennaio 2022, 18:54Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Massimo Rastelli intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Massimo Rastelli ha così parlato a TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, a partire dalla convocazione di Joao Pedro per lo stage dell'Italia: "Mi ha fatto molto piacere, è il giusto premio al rendimento avuto da Joao negli ultimi anni e al suo attaccamento all'Italia: è qui da anni, è sposato con un'italiana, per una parte si sente. Si meritava la convocazione".

Il Cagliari si tirerà fuori da quella posizione?
"Dopo cinque anni il mio anno rimane ancora il migliore, e questo mi fa piacere. Da lì in poi il Cagliari ha fatto fatica ad esprimere certi valori, nonostante siano state costruite squadre più forti con budget superiori. Hanno le carte in regola per salvarsi senza grandi difficoltà, come organico sono troppo sopra. L'isola non può lasciare la categoria".

Si è fermato qualcosa nella crescita di Castrovilli?
"La prima stagione di Serie A l'ha vissuta con entusiasmo e, contando anche che non lo si conosceva, l'ha portato a fare partite di grandissimo livello. Il segreto del calciatore però è migliorarsi anno dopo anno e, dall'esterno, credo sia stato penalizzato dagli infortuni. Per me però è uno da nazionale".

Che Luca Moro troverà il Sassuolo, lei che l'ha conosciuto?
"Quando l'ho avuto io all'inizio ci sono stati problemi di Covid, poi ballava un po' tra prima squadra e giovanili. Avevo notato che questo ragazzo vedeva la porta: mi sarebbe piaciuto dargli più spazio. Comunque sta confermando tutto ciò che aveva fatto vedere ed è un grandissimo colpo di una società molto attenta ai giovani come il Sassuolo".

Scamacca è pronto per l'azzurro?
"Per me Scamacca deve rimanere lì e continuare a crescere: è il futuro della nazionale e spero possa far vedere le sue qualità".

La Juventus arriverà in Champions?
"Avevano bisogno di fare questo mercato, per dare un segnale forte all'esterno ma soprattutto all'interno, per dare ai propri calciatori la convinzione di poter raggiungere come minimo il quarto posto. Le altre hanno solo sfiorato degli organici che erano già forti".

Chi rischia di più in fondo?
"La Serie A ci ha sorpreso, con squadre praticamente salve a fine andata che alla fine invece sono retrocesse. Da Sampdoria e Udinese in giù, per me sono tutte invischiate nella lotta per non retrocedere. Sarà bagarre, nessuno deve sentirsi sicuro".

Izzo al Torino non gioca più.
"Mi dispiace, Armando è un ottimo difensore anche per ciò che il calcio chiede adesso. Probabilmente c'è qualche problematica interna, credo abbia bisogno di cambiare aria e trovare stimoli nuovi da altre parti, con un allenatore che creda in lui".

Serve un cambio di passo culturale per i giovani calciatori italiani, soprattutto in attacco?
"Il problema è che sono troppo pochi, soprattutto attaccanti, rispetto a qualche anno fa. Il ventaglio di scelta è in diminuzione, siamo circondati sempre più da stranieri e questo crea difficoltà".

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