Tra patti e preferenze: da Theo ad Angelino, Inzaghi ha cercato tutti tranne Dimarco

L’Al-Hilal ha inseguito a lungo Theo Hernandez, patata bollente del Milan che non è mai stato convinto di trasferirsi in Arabia. Nelle ultime ore del primo mercato di inizio giugno, capita l’antifona, il club arabo ha virato su Angeliño, laterale spagnolo della Roma, che la società di Simone Inzaghi considerava di avere in pugno. Saltato anche questo innesto - in un contesto da zero acquisti in vista del Mondiale per club -, magari solo slittato tra i dietrofront dei sauditi e le incertezze di Ghisolfi, ds della Roma ben consapevole di quanto i club arabi paghino ottimi ingaggi ma non cifre stratosferiche per i trasferimenti, e che ha intenzione di portare a casa una certa plusvalenza.

Cercati tutti, tranne… A colpire, nella caccia della nuova squadra di Inzaghi a un esterno sinistro, peraltro con due nomi che attualmente giocano in Serie A, vi è una clamorosa assenza. Quella di Federico Dimarco, una delle colonne dell’Inter. Sarebbe stato normale, per certi versi, che Inzaghi - volendo un rinforzo nel ruolo - bussasse alla porta del suo passato, per portare con sé un titolarissimo del suo ciclo interista, il dodicesimo calciatore in assoluto per presenze nella carriera del tecnico piacentino. E invece nulla.

Patti di non belligeranza o scelta? Il nome di Dimarco non è mai stato accostato all’Al-Hilal dalle cronache di calciomercato, veritiere o meno che siano state. Nulla di strano se si considera che, fin dalla prima ora, è circolata invece l’indiscrezione di un patto di non belligeranza stretto fra Inzaghi e l’Inter, che ufficialmente si sono lasciati in buoni termini, in chiave mercato. Peccato però che altri nomi - Barella e Bastoni su tutti, ma anche Acerbi - siano stati accostati all’Al-Hilal: non vuol dire che il patto non esista, ma gli spifferi da qualche parte saranno arrivati. E hanno lasciato completamente estraneo Dimarco, nonostante la ricerca di un rinforzo nel ruolo e i numeri che negli ultimi quattro anni sono stati quelli di uno tra i migliori esterni d'Europa: quantomeno curioso.