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Brescia, Cellino: "Bisogna far crescere e tenere i giocatori. In A non avrei ceduto Tonali"

Brescia, Cellino: "Bisogna far crescere e tenere i giocatori. In A non avrei ceduto Tonali"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 5 ottobre 2021, 19:34Serie B
di Tommaso Maschio

Il presidente del Brescia Massimo Cellino ha parlato nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’accordo con Banca Intesa Sanpaolo, soffermandosi su molti argomenti: “Dopo la chiusura del rapporto con Ubi temevo che non ci sarebbe stato un futuro con il nuovo marchio e invece abbiamo appreso che Banca Intesa ha deciso di proseguire e anzi di rafforzare il rapporto per aiutarci a curare il nostro settore giovanile. È stata premiata la nostra politica nel lavorare con in ragazzi e penso che questo sia un segnale forte. Noi facciamo una politica che forse qualcuno si è dimenticato, ci sono settori giovanili con giocatori che per il 75% provengono dall’estero mentre noi abbiamo scelto di puntare su giocatori bresciani e non abbiamo problemi di organico. Se lo sport non è etico, se facciamo i furbetti fuori dal campo allora non otterremo risultati in campo. Non si può continuare a cercare magnati dall’estero che prendono le società di calcio. Quando ti concentri a formare un giocatore i risultati arrivano, certo ci vogliono anche gli allenatori che li facciano giocare, dato che troppo spesso puntano su giocatori più esperti. Oggi il calcio più sano è quello che crescere i giocatori e e li tiene, se non fossimo retrocessi non avrei venduto Tonali.

Andare in serie A e comprare 15 stranieri perché costano meno degli italiani non ha senso. - continua Cellino come riporta Bresciaingol.it - Ci sono società che vengono iscritte ai campionati senza averne le caratteristiche e così vengono mandate allo sfacelo. Io da presidente pago tutti i miei debiti, mentre altri non lo fanno, ci sono presidenti che durano una notte, mentre io sono 31 anni che lo faccio ininterrottamente e al tempo stesso sono anche amministratore delegato. Agli imprenditori che non vogliono avvicinarsi al calcio dico che devono prima conoscerlo per capire meglio il sistema. Oggi siamo società per azioni, aziende calcio, non siamo miliardari che possono togliersi lo sfizio. Chiunque, se non adempie gli impegni e non ha utile a fine anno, dura al massimo cinque anni Anch’io vorrei prendere i più forti giocatori al mondo, ma poi rischierei di fallire o che arrivino personaggi che dicono di avere soldi che non si sa da dove arrivino. Anche voi giornalisti dovreste indagare su queste cose per salvare il calcio”.

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