Salernitana, tutti uniti: politica, ultras, stampa, legali e società contro i playout con la Sampdoria

E' una Salernitana nervosa, ma allo stesso tempo "rassegnata" quella che si sta allenando quotidianamente senza conoscere il nome dell'avversario e la data del primo turno dei playout. La società, pur muovendosi sotto traccia a suon di ricorsi, ha inteso chiamare a raccolta la tifoseria con le dichiarazioni a mezzo stampa dell'amministratore delegato Maurizio Milan: "Siamo perfettamente consapevoli ci siano delle situazioni anomale e che le regole parlano chiaro, abbiamo protestato nelle sedi opportune rivolgendoci al CONI e valutando un ricorso al TAR. Tuttavia rivolgiamo un appello ai gruppi ultras: siamo felici che mostrino sostegno alla squadra, ma disertare in segno di protesta significherebbe farci del male da soli. La curva è una componente che incide e i giocatori hanno assolutamente bisogno della spinta dell'Arechi pieno per conquistare l'obiettivo". Ieri il proprietario Danilo Iervolino ha fatto visita alla squadra, esortando ciascun tesserato a trasformare l'amarezza per quanto accaduto in rabbia agonistica per battere la Sampdoria e coronare la rincorsa salvezza avviata con Marino in panchina. Nei prossimi giorni il patron potrebbe rilasciare alcune dichiarazioni per manifestare incredulità e sdegno, nel frattempo si è espresso nei giorni scorsi l'avvocato Francesco Fimmanò: "Riteniamo che si debba giocare regolarmente la partita col Frosinone ed eventualmente ripescare la perdente se, nel tempo, il Brescia avesse ragione. Bisogna evitare di condizionare la volata salvezza".
Ma quali sono le rimostranze della Salernitana? Sostanzialmente due. Anzitutto la scelta del presidente della Lega B Bedin di annullare lo spareggio con il Frosinone 24 ore prima di scendere in campo, con quasi 30mila biglietti venduti e Marino che aveva appena finito di presentare il match in conferenza stampa. Il comma 2 dell'articolo 27 dello Statuto non prevede il rinvio "a data da destinarsi": in caso di slittamento di una gara la norma impone al presidente di fissare già la nuova data e il nuovo orario, da comunicare alle squadre interessate per consentire l'organizzazione dell'evento. Non è accaduto, così come non c'è stato nessun confronto con il Consiglio direttivo come accaduto - ad esempio - nel giorno della morte del Papa con annesso stop del campionato e slittamento a fine stagione della giornata numero 34. "Anche in questo caso siamo stati penalizzati perchè le regole non consentono di farci giocare due volte di fila in trasferta nelle ultime due gare" tuonò la Salernitana. Inoltre il club granata ritiene che sia la "prima volta nella storia che si sospende un evento senza deferimenti ufficiali o penalizzazioni. Ma si può annullare una partita per una responsabilità presunta e con tempi lunghissimi tra ricorsi e appelli?". Quali le prossime mosse? E' stato inoltrato un nuovo ricorso al CONI che, in prima istanza, aveva dichiarato inammissibile la richiesta di sospensiva della Salernitana "perchè non competente in materia". Il pool di legali granata, rappresentato dagli avvocati Sica e Fimmanò, si è rivolto nello specifico alla sezione "iscrizioni e ammissioni". Arrivasse un nuovo no, perde quota l'idea del ricorso al Tribunale Federale. Più semplice rivolgersi al TAR che, in virtù del precedente del 2019, potrebbe dare ragione alla Salernitana. In quel caso la Lega sancì salvezze a tavolino abolendo lo spareggio ritenendo che il Palermo, in forte crisi economica, fosse la quarta retrocessa. Il Foggia impugnò il provvedimento e i giudici furono chiari: "I playout vanno fatti, in tempi rapidi e con eventuale ripescaggio della perdente se il Palermo dovesse essere condannato in via definitiva". Un caso identico, ma un modus operandi diverso: perchè? E perchè un qualcosa di acclarato dalle autorità competenti a fine febbraio è venuto a galla solo tre mesi dopo e con la classifica teoricamente cristallizzata e non modificabile visto che la stagione non è finita? Tante, troppe incongruenze.
L'unica nota positiva in tutto questo caos è che da anni Salerno non si era compattata in questo modo al fianco della propria squadra di calcio. "Se hanno deciso che deve salvarsi la Sampdoria mettano la B a 22 squadre senza danneggiare la Salernitana" ha tuonato il Governatore De Luca, sulla stessa lunghezza d'onda il Sindaco Vincenzo Napoli e tutta la classe politica salernitana che chiederà una interrogazione parlamentare e un incontro col Ministro Abodi. Gli ultras e la tifoseria organizzata, dopo aver portato 2000 persone all'esterno dell'Arechi per un sit-in di protesta, hanno tappezzato città e provincia di striscioni pubblicando in una nota un dossier che riguarda la Sampdoria e accordi pregressi con la FIGC. "E' evidente che la retrocessione in C della Samp metterebbe in difficoltà chi ha garantito per loro al momento dell'iscrizione, visto che i debiti sono tanti e la Lega Pro potrebbe estrometterli da subito. Se è un decreto salva-Samp lo dicano. E poi si parla di rispetto delle regole senza monitorare quello che è accaduto in Sassuolo-Frosinone?" uno dei tanti passaggi del lungo comunicato emesso ieri. "Verdetti scritti a tavolino per aiutare chi è retrocesso sul campo, non ci pieghiamo a questo scenario: per noi il campionato è finito qui, se la Salernitana rifiuterà di giocare saremo al suo fianco, prendendoci tutti i rischi del caso sul piano sportivo" aggiungono gli ultras. E poi tanti legali che, gratuitamente, stanno fornendo aiuto e supporto ai granata ritenendo sia stato commesso un qualcosa di illegittimo e dannoso, con annessa class action per chiedere il rimborso per quei tifosi arrivati da tutt'Italia e da altre parti d'Europa e del mondo per assistere ad una gara che non si è mai giocata. Insomma, non c'è una sola componente che non ritenga di essere a cospetto di un qualcosa quantomeno di sospetto, al punto che il comunicato si chiude con una frase inequivocabile: "Non ci fa paura una Samp in crisi e meritatamente retrocessa, ma quello che potrebbe accadere sul campo. Vi pare che danno loro una seconda opportunità per farli retrocedere due volte in un mese?". Alla fine lo scenario più probabile è che si giocherà il playout con i blucerchiati, con gara di andata a Marassi e ritorno in un Arechi semivuoto e ad alta tensione. "In caso di problemi di ordine pubblico la Lega si assumerà una bella responsabilità" l'avvertimento di De Luca. Solo un ricorso al TAR del Brescia dopo un'eventuale e probabilissima penalizzazione potrebbe portare al blocco dei playout, con tempi che diventerebbero lunghissimi. La Lega B pare pronta a sfidare tutti e a fissare la data già entro fine maggio, la Salernitana vigilia e preannuncia battaglia. Consapevole, però, possa essere una lotta contro i mulini al vento.
