Catania, Toscano: "Vogliamo arrivare in fondo ai playoff. Il livello è molto alto"

Il tecnico del Catania, Domenico Toscano, ha presentato nella conferenza stampa della vigilia la sfida di domani contro il Pescara valida come andata del primo turno nazionale dei playoff promozione di Serie C. Ecco quanto evidenziato da TuttoC.com:
“Urna cattiva nei nostri confronti? Dobbiamo concentrarci su quello che dobbiamo fare noi, non sull’avversario. Abbiamo l’obiettivo di arrivare in fondo, dunque le devi incontrare tutte. Può essere un vantaggio adesso perché siamo in crescendo e siamo entrati prima nella competizione, ma sappiamo di affrontare un avversario di qualità. Da adesso in poi il livello si alza, noi stiamo bene, ho visto la squadra concentrata, dobbiamo continuare sulla strada intrapresa in questi playoff e nell’ultimo periodo del campionato. La vittoria contro il Potenza deve darti ancora più consapevolezza di quello che sei e vuoi ottenere”.
L'avversario è diverso anche per caratteristiche: “Rispetto alla gara col Potenza affrontiamo una squadra più verticale, meno votata al palleggio. L’attenzione deve essere maggiore, la lettura del gioco in verticale bisogna effettuarla nella giusta maniera, in anticipo. Hanno dei calciatori di qualità nel reparto avanzato. Il calcio è semplice, non devi prendere gol e lo devi fare. Limitando le qualità delle avversarie ed esaltando le nostre. Per caratteristiche ed il recupero dei calciatori abbiamo più frecce nel nostro arco”.
Totale la carica del tecnico che non farà alcuna distinzione e chiede l'apporto di tutti: “Andata e ritorno cosa cambia? Per noi poco, perché abbiamo giocato le partite precedenti non pensando al vantaggio dei due risultati su tre ma per vincerle, così deve essere ancora. Cambia solo che, rispetto alla partita secca, si gioca in 180 minuti dove l’intervallo non dura 15 minuti ma 3 giorni. Devi cominciare a spingere già dalla prima partita. Già in campionato ripetevo alla squadra di dovere cominciare a pensare da dentro o fuori. Il Pescara è squadra di livello, spirito e atteggiamento faranno come sempre la differenza. Noi non siamo solo undici in campo, perché anche chi subentra dimostra di determinare. Noi giochiamo in 24, gioca anche chi non scende in campo. C’è partecipazione totale, non esiste turnover e una squadra forte deve sapere fare tutto in partita. Ci sono gare nelle quali la condizione fisica e mentale ti consente di giocare in un modo, ci sono anche frangenti dove magari devi prendere la superiorità numerica dietro, altre in cui devi prendere la parità. Io, da allenatore, devo capire i momenti della squadra prima e durante la partita, capire come raggiungere il risultato finale”.
