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Dal Canto: "Alcune mie dichiarazioni mi sono costate la panchina al Livorno"

Dal Canto: "Alcune mie dichiarazioni mi sono costate la panchina al Livorno"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 18 maggio 2021, 12:34Serie C
di Claudia Marrone

Fresco di approdo alla Viterbese ("La cosa andrà ratificata. Spero solo di poter vivere un anno più sereno dal punto di vista sportivo"), Alessandro Dal Canto, intervistato da Il Tirreno - ed. Livorno, ha parlato della stagione sulla panchina del Livorno, prima che fosse esonerato e rimpiazzato da Marco Amelia: "È stata un’esperienza formativa. Penso al rapporto che ho avuto con i giocatori fino al mercato di gennaio, a ciò che si è creato in difficoltà mai provate prima da allenatore, ma anche da calciatore. La squadra è stata rivoluzionata. Il gruppo che aveva vissuto le difficoltà iniziali non c’era più. E nelle difficoltà, si sa, viene cementato il senso di appartenenza. Sono arrivati calciatori nuovi. Con loro dovevamo ‘ricostruire’ la disperazione, la fame necessaria per compiere l’impresa. A fine agosto avevo una squadra competitiva. E anche quella costruita a gennaio dal direttore sportivo Rubino lo era.

Se avessimo finito con quei giocatori con cui eravamo partiti o iniziato con quelli della seconda parte, avremmo passato una stagione serena, ma sono successe un sacco di cose che conoscete meglio di me. La confusione è stata generata dal numero di persone che si sono succedute al capezzale del Livorno. Ogni 15’ cambiava riferimento per i giocatori e per me. [...] Forse qualche mia dichiarazione mi è costata la panchina. A ottobre il presidente Heller parlò di Serie B. Noi stavamo andando a Olbia con 13 giocatori e senza Mazzeo. Fui costretto a chiarire alcuni concetti. La seconda sfuriata prima di Pistoia quando feci venire alla luce ciò che sapevo da mesi, vale a dire che non sapevamo se saremmo andati avanti o no. Ma d'altronde sono così. Io dico quello che penso".

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