Ora e allora...o forse no. La Lucchese salva il campo come nel 2019: fuori si spera in altro finale

Ora come allora... o meglio, la speranza è che non sia proprio così. Ma qualche analogia con quel che è capitato qualche anno fa si ravvisa. Si chiudeva la stagione 2018-2019, e un'eroica Lucchese salvava sul campo la Serie C, nel memorabile playout di Bisceglie al quale i rossoneri arrivarono con ben 25 punti di penalizzazione; a niente questo servì, a niente servì l'impresa degli uomini guidati da mister Giancarlo Favarin e dal Ds Antonio Obbedio, il club non si iscrisse al torneo successivo e ripartì dalla Serie D. Ieri sera, storia simile, la Lucchese salva sul campo il professionismo, facendo suo lo spareggio salvezza con il Sestri Levante, al quale arrivava con una penalizzazione di 6 punti: la squadra ha fatto il suo dovere, la palla ora non è più nelle loro mani.
Perché quello accadrà adesso non dipende più da chi ha dato tutto per la maglia, pur non venendo pagato dal mese di ottobre. Domani, infatti, ci sarà l'udienza a seguito dell'istanza di fallimento presentata il mese scorso, ma, viste le manifestazioni di interesse che sembrano essere spuntate, la speranza è che la Lucchese possa mantenere la categoria ed evitare il quarto crac negli ultimi 13 anni.
Era infatti il 2008 e la società tentava una ripartenza dalla Terza Categoria, evitata grazie al lavoro dell'allora sindaco che rese possibile l'iscrizione in sovrannumero in Serie D, mentre nell'estate del 2012, con la società fallita nel marzo di quell'anno, non si evitò la ripartenza dall'Eccellenza, fino poi ad arrivare al prima citato 2019. Copione pessimo, da riscrivere.
Con una doverosa precisazione. Per quel che si è visto nell'arco dell'annata, la squadra, mister Giorgio Gorgone e il Ds Claudio Ferrarese escono a testa alta dalla vicenda, vada come vada; altri soggetto il capo dovranno chinarlo, e cospargerlo di cenere. Vada come vada.
