Il cerchio che si chiude. Antenucci si ritira dal calcio giocato, ma prima... salva la SPAL

"È la partita della vita, senza giri di parole. Lo spogliatoio lo sa, siamo tutti consapevoli di cosa ci giochiamo: il presente e il futuro della SPAL. È stata una settimana intensa, ma vedo nei ragazzi lo spirito giusto. L’obiettivo è chiaro, non servono troppi discorsi: bisogna correre più degli altri, essere più concentrati, più cattivi sportivamente. Giocare dal primo minuto l’ultima partita in biancazzurro? Le emozioni sono forti, ovviamente. Personalmente vorrei esserci dal primo minuto come tutti, ma le scelte spettano al mister e noi dobbiamo farci trovare pronti": così, alla vigilia della sfida contro il Milan Futuro, l'attaccante della SPAL Mirco Antenucci.
Una sfida che per il giocatore aveva una doppia valenza, anche sul pieno emotivo: annunciato l'addio al calcio giocato, Antenucci si ritrovava questa sera a giocare l'ultima gara della sua carriera, che sarebbe potuta terminare con la retrocessione in Serie D. Perché la sfida prima citata era relativa al playout, gara di ritorno: gli estensi partivano dalla sconfitta dell'andata, ma Molina - con la sua doppietta - ha salvato il salvabile. La SPAL è rimasta in Serie C.
Antenucci non è entrato dal 1', il tecnico lo ha inserito quando il cronometro segnava il minuto 83, e ha chiuso con massima gloria una parentesi della sua vita. In una stagione dove l'impresa sembrava impossibile. Forse, solo per gli altri...
