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Andrea Scanzi: "Le favole che solo il calcio sa regalare, Marco Rossi"

Andrea Scanzi: "Le favole che solo il calcio sa regalare, Marco Rossi"TUTTO mercato WEB
domenica 20 giugno 2021, 07:25Altre Notizie
di Redazione TMW

Il calcio sa ancora regalare piccole favole. Per dire: la storia di Marco Rossi.
Quelli della mia generazione, forse, se lo ricorderanno per un motivo molto buffo: nel videogioco Fifa 97, per motivi insondabili, Rossi era il giocatore con il rating addirittura più alto del gioco (97). In realtà era un buon difensore, sì, ma non certo un mostro. Se davvero Rossi fosse valso 97, Maldini avrebbe dovuto avere 300mila.
Nato a Druento nel 1964. Vive (quando non è all’estero) a Pozzuoli. Nelle giovanili inizia come numero 10, poi viene arretrato come fluidificante basso. Prima terzino sinistro e poi libero. Vivaio del Torino, poi soprattutto Brescia e Sampdoria. Nella fase finale della carriera dimostra di essere un giramondo e gioca prima in Messico e poi nell'Eintracht Francoforte. Finisce al Piacenza e poi in serie minori.
La sua carriera da allenatore non è epocale. Lumezzane, Pro Patria, Spezia, Scafatese, Cavese. Dopo l’esonero con quest’ultima di smettere col calcio e dedicarsi all'attività di commercialista.
Poi, nel 2012, lo chiamano in Ungheria. In Ungheria? In Ungheria. Nella mitica (un tempo) Honved di Puskas. Ci resta con fasi alterne - e un'interruzione - per cinque anni. Nel 2017 la riporta al successo nel campionato ungherese, ventiquattro anni dopo l'ultima volta. Vince a Coverciano la Panchina d'oro speciale premio riservato ai tecnici italiani vincitori di un campionato all'estero. Poi però litiga con la dirigenza della Honved e se ne va. Passa allora al Dunajskà Streda, Superliga Slovacca.

Terzo posto, miglior piazzamento nella loro storia e qualificazione in Europa League.
Ed eccoci a giugno 2018: gli offrono la panchina della nazionale magiara. Accetta. In Italia paiono essersi dimenticati di lui e se lo filano in pochi, ma lui tira dritto. E miete successi. Porta l'Ungheria agli Europei del 2020, vincendo lo spareggio con l'Islanda. A fine 2020 viene inserito al nono posto nella classifica del Miglior Allenatore delle Nazionali del 2020. Viene anche eletto Miglior Allenatore d’Ungheria tra tutte le discipline sportive.
Nel frattempo Euro 2020, per via del Covid, diventa Euro 2021. Nella prima partita la sua Ungheria viene sconfitta dal Portogallo 3-0 (risultato bugiardo). Poi c'è la Francia. La favoritissima. L'Ungheria è capitata pure nel girone di ferro, c'è anche la Germania, quindi zero chance.
Alla vigilia della sfida di oggi coi transalpini, Rossi riassume così il divario tra le due squadre: "Loro hanno Mbappè, noi 60mila tifosi a spingerci. La rosa di Deschamps vale 900 milioni di euro, la nostra sei". Non hanno possibilità.
E invece l'Ungheria ferma la Francia. Uno a uno. Sorpresa vera. Capolavoro puro. Un capolavoro firmato Marco Rossi, quello che era un fenomeno solo a Fifa 97. E forse, a suo modo, aveva ragione Fifa 97.
Queste piccole favole, invero sempre più rare, mi fanno impazzire.

© foto di Luigi Gasia/TuttoLegaPro.com
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