Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Nassi ricorda Suarez: "Non era un personaggio, ma un gentiluomo di antico stampo"

Nassi ricorda Suarez: "Non era un personaggio, ma un gentiluomo di antico stampo"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 15 luglio 2023, 08:55Altre Notizie
di Redazione TMW

Quando domenica mattina sono passato dall'edicola per acquistare i giornali, il tifoso interista ha detto: "Stamane siamo in lutto, è morto Suarez". Sono salito in auto per il Santuario della Madonna di Val di Brana senza prendere i giornali, dopo averli pagati. Ci lasciano sempre i migliori. Alle volte sono prevenuto. Perché portare alle stelle chi non merita?
Suarez è stato sottovalutato.
Non era un personaggio, ma un gentiluomo di antico stampo e uno dei grandi calciatori. Ho sempre parlato di Rijkaard e Redondo come dei registi più forti degli ultimi anni, seguiti da Pirlo, Xavi e Pecci. Dimenticavo Suarez. O meglio, non risalivo agli anni '60/'70.

Si trattava del numero uno. Ricordo la prima vittoria in Coppa dei Campioni dell'Inter sul Real Madrid a Vienna, 3-1. Ebbe inizio dalla marcatura a tutto campo di Di Stefano da parte di Tagnin. Ricordo il grande Alfredo, stizzito, portarsi e fermarsi alla bandierina del calcio d'angolo, ma il cerbero non lo lasciò neppure lì. Helenio Herrera, che non passava per un tattico, aveva tagliato la testa ai blancos. Non ho mai visto Luisito marcato. Eppure era il regista dell'Inter, la mente, il passaggio obbligato. Era solito fare la cosa più difficile con naturalezza: si piegava per calciare col destro e col sinistro, di collo piede, con perfetta coordinazione e servire, con un lancio di 40 metri, un pallone a un metro da terra agli attaccanti. Ritengo sia il gesto tecnico più difficile. Doveva essere vietato farlo giocare. Troppo bravo. Determinante. A conferma che i migliori vanno marcati.

Ho letto, come sempre, Fabio Licari. Spiegava l'evoluzione del regista dagli anni '60 ad oggi, ma per una volta non sono d'accordo, perché ritengo Neeskens, Falcao e Modric grandi calciatori, ma centrocampisti a tutto tondo. Helenio Herrera l'aveva avuto e vinto a Barcellona. Convinse Angelo Moratti a portarlo all'Inter. Disse: "Per fare una grande squadra ho bisogno di Suarez. Se non sapete cosa fare, date sempre la palla a lui. Ha la velocità di Bicicli, il palleggio di Corso, la forza di Lindskog e il dribbling di Sivori". Non era del tutto vero, ma non era lontano dal vero.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile