Taibi a 360°: "A gennaio i primi problemi, non pensavo finisse così. Per Reggio ci sono sempre"
Nella giornata di ieri l’ex direttore sportivo della Reggina Massimo Taibi ha parlato in conferenza stampa fra presente, passato e futuro facendo il punto della situazione nel corso degli ultimi mesi e di come siano precipitate le cose fino all’esclusione dal campionato per poi volgere lo sguardo alla rinascita del calcio a Reggio Calabria: “Inizialmente siamo partiti con un budget di 7 milioni, confermato Stellone con l’obiettivo della salvezza il primo anno. Poi in una notte la proprietà ha deciso di raddoppiare il budget e prendere Pippo Inzaghi che ha avuto rassicurazioni appunto sul budget. Negli ultimi tre anni di serie B siamo stati sempre a metà classifica come monte ingaggi, non abbiamo mai sperperato e ho sempre fatto quello che la società mi ha chiesto. Se un budget è sostenibile o meno non l’ho mai potuto decidere io, ma l’ha sempre deciso la società. Io sono sempre stato all’interno del budget che mi hanno dato e ho raggiunto il risultato sportivo, sempre, per cinque anni con i migliori risultati! Credo che quello che dico sia scontato, ma lo ripeto per fare chiarezza“.
Continua poi Taibi parlando del mercato invernale e del cambio repentino di rotta: “A inizio gennaio ero a Londra con la squadra seconda in classifica e Saladini mi comunica di andare a prendere quattro giocatori molto importanti, io ne avevo bloccati cinque, ma il giorno dopo arriva il contrordine perché, mi dice, che sul mercato non si può fare più nulla per ragioni legate all’indice di liquidità e all’omologa (della quale sentivo parlare per la prima volta); io da aziendalista quale sono mi sono adeguato. La squadra da quel momento lì ha iniziato a subire un po’ di pressione anche perché un giornalista importante (Nicola Binda, ndr) dice che la Reggina avrà grossi problemi per questa faccenda dei Tribunali, parla di 12, 15, 20 punti di penalizzazione. Da allora in poi nessuno si interfaccia più con la squadra, tranne che per ripetere “ci restituiranno tutti i punti”, cosa dimostratasi poi falsa e che ha destabilizzato non poco la squadra stessa. - continua Taibi come riporta Strettoweb.it - La squadra è rimasta sola anche nel lungo periodo delle sconfitte, ci siamo blindati, da soli, siamo stati bravi con lo staff ad ovattarci, ad andare avanti da soli, e siamo riusciti a ripartire fino a centrare il miglior risultato della Reggina negli ultimi 12 anni. Devo dire però che sul piano economico nulla lasciava immaginare problemi, perché fino a primavera ogni cosa di ciò che riguardava la prima squadra e ciò che girava attorno ad essa era regolarmente saldato con puntualità”.
Il crollo - Taibi poi si sofferma su quanto accaduto a fine campionato e del tracollo avuto dalla società: “Finito il campionato c’è stato il blocco totale dei rapporti tra la squadra, Inzaghi, il sottoscritto, e la dirigenza, il presidente e la proprietà. Il 21 giugno veniamo a sapere del mancato pagamento di quella retta dell’omologa, le dimissioni e tutto quello che è successo che hanno generato ansia e confusione. I dipendenti del Sant’Agata iniziavano a non avere stipendio da uno, due mesi, e sono rimasti lì fino alla fine con grande dignità. Li ho supplicati di riprendere gli allenamenti, a luglio e agosto sono rimasto da solo con loro perchè tutti noi credevamo in quello che poteva succedere, però ci abbiamo creduto solo noi. In quel momento lì, devo essere sincero, oltre il supporto della gente ho avuto il supporto delle istituzioni, di Carmelo Versace, di Paolo Brunetti, il nostro Sindaco, che sono stati vicini a me per tanto e ho apprezzato tanto la regginità di queste due persone che si sono battute con me come dei leoni fino alla fine”.
Il Futuro “Ho letto da tante parti che Taibi ha le cordate, no. Taibi non ha cordate, io sono un professionista, sono il direttore. Sono stato avvicinato da qualcuno che mi ha chiesto la disponibilità, un gruppo di Milano che sta lavorando per creare qualcosa di forte, e ho detto che per me Reggio non ha categoria, per me Reggio è Reggina senza differenza tra serie D, serie A. Io non ho la forza purtroppo di portare cordate, ma mi metto a disposizione di chi volesse prendere la Reggina e investire sulla mia persona e sulla mia professionalità. Ovviamente io mi sono messo subito in moto, nel caso in cui ci fosse una proprietà che vuole Massimo Taibi, per individuare calciatori importanti per fare un campionato vincente. Se non dovesse servire, mi sarà stato utile come esperienza per andare a vedere un campionato che fino a qualche settimana fa mai pensavo di poter prendere in considerazione. Confermo che Emanuele Belardi lavorerebbe con me. - continua Taibi parlando delle ipotesi in campo -Fusione con il Locri? Mi tirerei fuori”.











