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TMW RADIO - Bruno a GoalCar: "Rifiutai l'Inter per la mia Juve. Poi fu grande amore con il Torino"

TMW RADIO - Bruno a GoalCar: "Rifiutai l'Inter per la mia Juve. Poi fu grande amore con il Torino"TUTTO mercato WEB
mercoledì 28 dicembre 2022, 21:29Altre Notizie
di TMWRadio Redazione

Che ci fanno un calciatore e un DJ a bordo di un’auto senza una precisa meta mentre vengono spiati dalle telecamere? Semplice, fanno GoalCar (#goalcar), una web serie originale, fresca e divertente, soprattutto nei contenuti. Dopo il successo della prima stagione, per la seconda lo speaker radiofonico e DJ Carlo “Carletto” Nicoletti è andato in Salento ad incontrare sei giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano ed internazionale.

Con ognuno di loro a trascorso una giornata in giro per le strade salentine ascoltando i loro racconti, aneddoti, incontri che hanno cambiato anche il loro destino calcistico. Dopo Fabrizio Miccoli e Pedro Pablo Pasculli, stavolta è toccato a Pasquale Bruno raccontarsi.

Ora insegna ai ragazzi:
"Abbiamo la scuola calcio più grande del Salento in cui lavora Chevanton e non solo".

Dove ha segnato di più?
"Al Lecce, perché cominciai terzino e spingevo, anche arrivando al tiro. Alla Juve poi diventai marcatore".

Quando l'esordio?
"Il 19 settembre del 1979 contro il Parma. Poi andai al Como, dove non volevo andare perché ero fidanzato con la mia attuale moglie. Ho fatto 4 anni favolosi, con un gruppo dove tutti hanno fatto carriera. Ho avuto Bianchi, Mondonico".

Ebbe poi la grande occasione:
"Come mi disse Zoff, 'Sei un grande difensori, hai ottima tecnica ma ti piace menare la gente'. Ed era così. Nel 1986 arrivò l'offerta dell'Inter ma io ero tifoso della Juventus e rifiutai. Io invece andai a Torino, perché c'era anche la Juventus e arrivai lì. L'Inter offesa mi disse di aver preso Nobile, che era '100 volte meglio di te' mi dissero. Conobbi subito Boniperti a piazza Crimea. Arrivammo nel suo studio e poi ci mandò a tagliare i capelli a me e al mio amico. Era il primo anno dopo Platini, ero con Ian Rush, il mio migliore amico senza parlare inglese. Comunicavamo con la birra (scherza, ndr). Con lui nacque l'amore dell'Inghilterra. Poi imparai l'inglese e fui uno dei primi della mia generazione ad andare in Premier. Un primo anno brutto con la Juve, poi però con Zoff due annate molto belle e con diversi successi. Io andai via con Baggio, col quale non mi presi mai".

Poi cosa successe?
"Nel '90 sono dovuto andare via a malincuore. Mi chiamò Boniperti e mi disse che Maifredi si portava Luppi e De Marchi. Ma mi disse anche che se avevo una qualche preferenza di squadra mi avrebbe accontentato. In quei 4 anni avevo fatto amicizia con tanti granata e quindi gli comunicai del Torino. E lì è cominciata la storia più bella. Fu la Curva che coniò un coro speciale per me. I primi mesi furono duri, mi dicevano 'Torna alla Juve'. Io alla prima fui subito espulso e perdemmo in casa con la Lazio. Non so, ma dopo due mesi fu un innamoramento folle da tutte e due le parti".

Le risse peggiori?
"Spesso mi sono preso con Annoni, Scifo, Casagrande. Lo spogliatoio non è un oratorio, quando ti girano te la prendi anche con i compagni. Quando il periodo è negativo, l'aria è pesante, e basta poco così in allenamento per fare rissa. Un anno Aguilera fu indagato per un giro di prostituzione, non so per quale motivo lo avevano messo in mezzo. E spesso giocavamo con lui su questa cosa e se la prendeva a morte con me e gli altri".

Otto giornate di squalifica in un derby con la Juventus:
"Marcavo Casiraghi, ci fu un cross di Alessio, saltammo in 4 e ci fu la rete di Casiraghi. Presi un giallo e dopo 18 minuti un altro, quindi l'arbitro Ceccarini estrasse il rosso. Per me il giocatore aveva fatto una sceneggiata, chiesi all'arbitro perché mi cacciava e lui mi disse solo vai via. E lì mi incavolai davvero. Policano anche fu espulso e prese cinque giornate ma almeno spaccò la faccia a Casiraghi, io otto giornate senza fare nulla".

Ha mai fatto il calcolo delle espulsioni?
"Avrò perso due stagioni e con le multe mi sarei comprato un appartamento. Solo quelle otto giornate furono 42 milioni di multa. Alla Juve presi 5 milioni di multa per aver litigato con Schillaci. In una partita lui voleva scartare tutti e lo mandai a quel paese. A fine partita ci fu una rissa, mi prese da parte Zoff e mi mandò lontano".

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