Dall'addio a Nagelsmann a quelli di Kahn e Salihamidzic: Kimmich alza la voce con il Bayern

Nonostante la vittoria della Bundesliga in maniera quasi insperata all'ultimo respiro, è stata una stagione complicata per il Bayern Monaco. Una squadra partita come sempre con ambizioni che valicavano i confini nazionali, ma che ha dovuto finire per "accontentarsi" di vincere il suo undicesimo campionato consecutivo, abbandonando però ben presto le velleità di vincere qualcosa in campo europeo, in Champions League.

Il cambio di tecnico a stagione in corso, da Nagelsmann a Tuchel, ha lasciato il segno tanto che per aver preso questa scelta hanno finito per pagare due istituzioni della dirigenza bavarese come Kahn e Salihamidzic. Una situazione che sta creando incertezza e nervosismo nello spogliatoio del Bayern, tanto da aver chiamato fuori uno dei suoi leader.

Ci riferiamo a Joshua Kimmich, poliedrico interprete del centrocampo o della difesa, ma soprattutto poco timoroso di prendere posizione davanti ai microfoni. Era noto che proprio Kimmich fosse il condottiero del fronte allora contrario all'esonero di Nagelsmann e non possono essere un caso le sue recenti dichiarazioni: "La società poteva aspettare almeno un paio di giorni prima di cacciare Kahn e Salihamidzic...". Parole che esprimono bene il suo punto di vista e l'animo di un club spaccato al suo interno. Considerando anche il corteggiamento del Manchester City e di Guardiola per Kimmich, che proprio con il catalano da terzino divenne centrocampista, al Bayern non è consentito dormire sonni tranquilli.