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L'assurdo racconto di Fabregas: "Quella volta che facemmo cadere un ciclista"

L'assurdo racconto di Fabregas: "Quella volta che facemmo cadere un ciclista"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 12 settembre 2024, 13:42Calcio estero
di Alessio Del Lungo

Cesc Fabregas, oggi allenatore del Como, è tornato a parlare di un retroscena legato al suo passato da calciatore al podcast The Rest Is Football, ripercorrendo gli eventi che si sono verificati una sera con i compagni della Spagna quando, durante il Mondiale del 2006, fu portato in una stazione di Polizia tedesca per aver travolto un ciclista. Quella che doveva essere un'uscita per rilassarsi, si è trasformata in un incubo ed è terminata con i calciatori che hanno portato l'uomo in ospedale:

"Dopo la prima partita Aragones mi disse che avevo tutta la notte a disposizione per uscire. Così con Puyol, Iniesta, Xavi e Luis Garcia abbiamo deciso di andare in un ristorante giapponese, che all'epoca amavamo tutti. Prendemmo una Range Rover per portarci tutti lì e l'autista ci lasciò davanti al ristorante. Non era proprio un parcheggio, si era accostato. Io non ho guardato anche se avrei dovuto farlo, ho aperto la portiera, un ciclista è passato molto velocemente, ha colpito lo sportello ed è volato a terra. Era privo di sensi, sanguinante, io non sapevo cosa fare. Eravamo tutti molto preoccupati".

Fabregas a distanza di anni ricorda ancora cosa successe: "Ero giovane e, quando arrivò la Polizia, la mia reazione fu un po' stupida: 'Chi ha aperto la portiera?', mi chiesero. 'Puyol, Puyol!', risposi. Lui voleva uccidermi. Siamo dovuti andare in questura, siamo stati lì tre ore e abbiamo dovuto pagare una multa. Siamo tornati un po' preoccupati a dormire in albergo e alle 8 del mattino hanno bussato alla porta. Era Aragones, sono andato nel panico perché sentivo che qualcosa non andava. Ma lui ha detto: 'Sai una cosa? Il ciclista era ubriaco... Sono cose che succedono. Se ti dicessi cosa ho fatto io in passato... Non preoccuparti, il ciclista sta bene grazie a Dio'".

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