Mourinho sempre all'attacco: "Più finali io negli ultimi 7 anni di tutta la storia del calcio turco"

Dopo la pesante sconfitta subita ieri dal Fenerbahçe in casa dell'Hatayspor (già retrocesso), José Mourinho ha sottolineato la difficoltà nel motivare i suoi giocatori per le ultime partite di una stagione già indirizzata da diverse settimane: "Solo chi non sa di calcio non sa cosa significhi trovarsi alla fine della stagione: questi periodi sono dolorosi per le squadre che non hanno più obiettivi. Anche se avessimo raccolto 12 punti nelle ultime quattro partite, la classifica non sarebbe cambiata".
Mourinho ha ammesso che "è stata una sconfitta pesante", ma ha sottolineato che "La gente pensa che non soffriamo, pensa che torniamo a casa senza farci male. Non è vero. I giocatori sono umani; a volte mancano di fiducia e di motivazione. È quello che succede quando perdiamo matematicamente i campionati", ha detto il tecnico portoghese, elogiando lo spirito combattivo della squadra.
Nel giorno in cui ricorrevano i 21 anni dalla vittoria della Champions League con il Porto, Mourinho ha subito una delle sue peggiori sconfitte con il Fenerbahçe ma si è difeso... attaccando: "Ho giocato più finali europee negli ultimi sette anni di quante ne abbia viste il calcio turco in tutta la sua storia. Al Fenerbahçe abbiamo lottato per entrare nell'ultima Champions League, ma l'estate è stata difficile per noi e siamo stati eliminati all'ultimo minuto con un rigore. Lotteremo per qualificarci alla fase finale della prossima Champions League. Dobbiamo giocare un turno preliminare e uno spareggio. Dobbiamo prepararci al meglio per queste partite".
Il futuro: "Non è uscito niente dalla mia bocca. Non ho alcun contatto con la stampa, non rivelo mai a nessuno gli incontri che ho con il presidente e il consiglio di amministrazione. Qualche settimana fa il presidente mi ha chiesto di restare, si fida di me. Questa è una notizia di dominio pubblico. Se la situazione è cambiata, non ne sono stato informato".
