Vitinha e il segreto del PSG: "Tutti sanno cosa fare. La chiave? Gli attaccanti che difendono"

"Libertà e controllo" sono le parole d'ordine di Luis Enrique, alla guida di un Paris Saint-Germain che stasera disputerà la finale di Coupe de France contro il Reims e che sabato prossimo giocherà la finale di Champions League contro l'Inter. Un allenatore la cui strategia si è evoluta nel tempo, come sottolinea il centrocampista Vitinha.
"La squadra ha iniziato la stagione con principi già ben definiti e l'allenatore ha cercato di incorporare ancora più mobilità", ha spiegato Vitinha per il podcast di Rio Ferdinand. "Oggi, un numero 6 può essere un 8, un 8 può essere un 10, un 10 può essere un 6, e con gli attaccanti non si sa mai se sono a sinistra, a destra, al centro. È molto difficile per gli avversari. L'allenatore ha cercato di implementare questo aspetto, e credo che sia stata la chiave. È molto difficile per le altre squadre, sia nell'uno contro uno, sia che scelgano di rimanere in un blocco basso.
Noi giocatori siamo consapevoli che i nostri movimenti hanno uno scopo, un obiettivo. I giocatori in campo si sentono sempre in controllo della situazione, sempre. Se Ousmane si trova a sinistra, sa cosa deve fare, se è a destra sa anche come giocare, lo stesso vale quando è più centrale. Saprà cosa fare. Sappiamo tutti cosa dobbiamo fare, qualunque sia la nostra posizione in campo. È importante. Quando si ha questa mobilità, si ha il controllo. Questa è l'evoluzione del calcio. Le squadre sono attrezzate tatticamente, incredibilmente ben organizzate".
Il portoghese alla fine aggiunge: "Per noi centrocampisti, se non avessimo il supporto dagli attaccanti, sarebbe più difficile e ancor di più lo sarebbe per i difensori. La chiave del nostro successo è ciò che l'allenatore è riuscito a fare spiegando agli attaccanti che era loro dovere difendere. Se non torni a difendere, un altro giocatore prenderà il tuo posto".
