Mondiale Femminile -1, da Dragoni e Kaptein a Caicedo e Phair. Le 10 giovani da tener d'occhio

Domani alle ore 9:00 in Italia prenderà il via il Mondiale Femminile del 2023. Una competizione che per la prima volta vedrà 32 squadre al via con ben sette debuttanti assolute – Haiti, Marocco, Panama, Portogallo, Irlanda, Vietnam e Zambia – e altrettante sempre presenti – Stati Uniti, Germania, Norvegia, Svezia, Brasile, Giappone e Nigeria – e che per la prima volta viene ospitato da due paesi diversi: Australia e Nuova Zelanda che apriranno le danze nella prima giornata.
Da un Mondiale ci attendiamo tutti l'esplosione di talenti meno conosciuti, volti giovani pronti a prendersi il futuro e sostituire le stelle del presente. In Australia e Nuova Zelanda saranno ben sei le calciatrici nate dal 2005 in poi. A queste abbiamo aggiunto altre quattro talentuose giovani, con una sola calciatrice nata nel 2001, che potrebbero brillare nel torneo iridato.
Nguyen Thị Thanh Nha (Vietnam): la più grande del lotto visto che a settembre compirà 22 anni. Centrocampista offensiva dell'Hanoi, una delle squadre più forti del Vietnam, è considerata una dei talenti più luminosi del paese asiatico e ha grandi margini di crescita come dimostrato nella Coppa d'Asia di un anno fa. Veloce, dotata di ottimo dribbling, sa accendere il gioco offensivo potendo agire anche da attaccante centrale o esterna. Con la nazionale ha messo a segno quattro gol in nove presenze.
Melchie Dumornay (Haiti): classe 2003 è considerata una delle centrocampista più promettenti a livello globale tanto che il Lione ha deciso di puntare su di lei nella prossima stagione, dopo che si era messa in evidenza con lo Stade Reims. Rapida, potente, con ottime basi tecniche e capacità di inserimento. Può giocare anche da regista, ma il suo meglio lo dà sulla trequarti come dimostrano i tanti gol messi a segno sia con le nazionali giovanili sia in prima squadra 12 in 15 presenze.
Milly Clegg (Nuova Zelanda): Per la classe 2005 il Mondiale potrebbe essere il trampolino di lancio verso il grande calcio. L’attaccante del Wellinghton Phoenix sarà una delle più giovani partecipanti della rassegna coi suoi 17 anni. Un talento purissimo che si è laureata capocannoniera della sua squadra nell’ultima stagione e ha alle spalle già due esperienze iridate con Under 17 e Under 20.
Wieke Kaptein (Paesi Bassi): La più giovane olandese di sempre a essere convocata per un Mondiale. Ha esordito solamente ad aprile con le Leonesse collezionando finora due presenze sempre partendo dalla panchina. Nei Paesi Bassi credono moltissimo in questa centrocampista che ha esordito col Twente in prima squadra a 15 anni e ha già giocato anche in Champions League diventando in breve tempo il motore della squadra olandese.
Isabella Flanigan (Filippine): Nata e cresciuta negli Stati Uniti la classe 2005 ha scelto di rappresentare il paese d'origine della madre diventando un punto fermo negli ultimi anni con ben 26 presenze. L'attaccante appare pronta per brillare già in questo Mondiale anche grazie alle ottime doti tecniche unite a fantasia e colpo d'occhio. E chissà se il ct Stajcic non decida di darle una chance anche da titolare.
Linda Caicedo (Colombia): La più grande promessa del calcio colombiano. Ha tutto per essere una delle stelle del futuro e la più forte calciatrice colombiana di tutti i tempi. Pur essendo appena maggiorenne, è una classe 2005, ha già giocato ai massimi livelli arrivando la scorsa estate a vestire una maglia non banale come quella del Real Madrid. Rapida, abile nell'uno contro uno ed efficace sotto porta si ispira alla compagna Usme con cui spesso divide il peso dell'attacco in Nazionale.
Giulia Dragoni (Italia): solo lo scorso autunno faceva il suo esordio in Serie A giocando uno spezzone in Inter-Fiorentina, ma sembrano passati anni da quel momento. A gennaio è stata la prima italiana a sbarcare alla Masia del Barcellona e da lì per la centrocampista classe 2006 è stato un crescendo con la convocazione, che ha fatto il giro del mondo, della ct Bertolini e una maglia da titolare nell'ultima amichevole. Talento cristallino, tecnica sopraffina, visione di gioco ha già mostrato nelle giovanili blaugrana tutte le le sue qualità venendo già convocata dalla squadra campione d'Europa.
Sheila Scott (Costa Rica): Altra classe 2006 che fin da giovanissima si è messa in luce per le sue qualità. L'attaccante infatti ha bruciato le tappe e nell'agosto di due anni fa è diventata la più giovane di sempre, ad appena quattordici anni, a segnare nel massimo campionato del suo paese. A sedici anni è invece arrivata la prima convocazione e il debutto con la Costa Rica e ora la convocazione al Mondiale. Grande fiuto per il gol come ha dimostrato nel torneo U20 della CONCACAF dove si è laureata migliore marcatrice con sei reti portando la squadra al quarto posto.
Kaiya Jota (Filippine): pur potendo scegliere di rappresentare due big mondiali come Stati Uniti e Inghilterra, la portiera classe 2006 ha optato per le Filippine con cui, nonostante qualche difficoltà con il passaporto, è riuscita a esordire a fine 2022 nella sfida contro Papua Nuova Guinea mantenendo la porta inviolata. Per lei quella è l'unica presenza, ma ora insegue un record: se dovesse scendere in campo in questa Coppa del Mondo diventerebbe la più giovane nel suo ruolo a giocare in questa competizione: al momento il record è infatti della messicana Cecilia Santiago che nel 2011 esordì a 16 anni e 251 giorni. Jota invece attualmente ha 16 anni e 164 giorni.
Casey Yu-Jin Phair (Corea del Sud) - Sedici anni appena compiuti, nata negli USA come si evince dal nome di battesimo, è la nuova stella del calcio sudcoreano o almeno così sperano in federazione. Classe 2007, dotata fisicamente (178cm), non è ancora sbarcata nel grande calcio, ma le basi per farlo nel prossimo futuro, magari già dopo il Mondiale ci sono tutti. Ha stupito tutti al suo esordio con l'Under 17 con cinque gol in due gare nelle qualificazioni alla Coppa d'Asia di categoria. Chissà se si ripeterà fra le grandi.
