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Juve, che succede se Agnelli va alla Ferrari? Scudetto difficile. Rovella e Reynolds, linea sempre più giovane. Inter solo Papu e Paredes. Zhang cerca soci. Milan, centrocampista e Simakan. Nodo Donnarumma.

Juve, che succede se Agnelli va alla Ferrari? Scudetto difficile. Rovella e Reynolds, linea sempre più giovane. Inter solo Papu e Paredes. Zhang cerca soci. Milan, centrocampista e Simakan. Nodo Donnarumma.TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 1 gennaio 2021, 10:31Editoriale
di Enzo Bucchioni

Ci sono delle notizie che escono, passano rapidamente, fanno dei giri immensi e poi ritornano per dirla alla Venditti, e quando ritornano spesso portano delle verità. Da un po’ di tempo, ad esempio, si vedono strategie sorprendenti e, di conseguenza, si sussurrano cambiamenti all’interno della Juventus. Si dice, si narra, senza riscontri oggettivi e senza che in realtà succeda niente.

Se poi, in mezzo a ipotesi e news, accade invece che Gigi Moncalvo scriva su La Verità che Andrea Agnelli è pronto per lasciare la Juventus e andare in Ferrari ecco, forse ci siamo. Vero? Verosimile? Si farà o è soltanto un’idea? Vedremo.

Intanto però c’è da dire che il giornalista in questione è di lunga esperienza, da sempre molto vicino al mondo e agli ambienti degli Agnelli, ha scritto due libri sulla famiglia e la base di partenza è solidissima. A questo aggiungo che il silenzio che ha accompagnato e circondato l’uscita di Moncalvo è come minimo sospetto. Conoscendo le abitudini della casa, se la notizia non avesse un minimo di fondamento, ci sarebbe già stata una smentita dura e seccata, tanto più che le società in questione, Ferrari e Juventus, sono quotate in borsa. Trattasi di silenzio-assenso?

Non lo sappiamo, certamente la vicenda è strana e merita una riflessione.

E’ evidente che la gestione della Juventus sia cambiata e si stia assistendo a una sorta di fine ciclo o, meglio, di profondo rinnovamento. Non è da Juventus, ad esempio, e lo abbiamo scritto mille volte, la scelta improvvisata di Pirlo allenatore. Hanno fatto per risparmiare? Possibile. Poi si vede la sempre più massiccia attenzione verso i giovani da valorizzare, forse perché c’è da abbassare il monte-ingaggi? Di sicuro la situazione economica della Juventus non è brillante e i debiti ammonterebbero a decine di milioni di euro. Ora si tratta di capire se Andrea Agnelli ha voglia di Ferrari e di lasciare la Juve dopo dieci anni di successi, ma anche un periodo molto impegnativo sotto tutti gli aspetti anche economici o se Elkann ha una doppia strategia ben precisa e diversa. Da una parte mettere in Ferrari il cugino che in Juventus oggettivamente ha fatto bene e occupare così la poltrona di amministratore delegato ora avocata a sé ad interim, dall’altra dare in mano la Juventus a un risanatore dei conti perché la gestione con la pandemia, il crollo del fatturato e un monte stipendi enorme (Ronaldo in testa) sta diventando complicatissima. Non resta che aspettare gli eventi, vediamo se i piani o le idee andranno in porto, ma non ci vorrà molto per saperlo.

Nel frattempo, parlando di Juventus, le difficoltà sono state nuovamente messe a nudo dalla disastrosa sconfitta casalinga con la Fiorentina e se è vero che gli errori arbitrali ci sono stati, la batosta ha altre radici. Non è un caso che il nervosismo di Paratici (quest’anno multato più volte per offese agli arbitri) e di Nedved stia raggiungendo livelli non da Juventus. Che succede? Pressioni e tensioni che dovrebbero coinvolgere tutta la catena di comando per una campagna acquisti e scelte discutibili. Dieci punti dalla vetta, sesto posto in classifica, pareggi con Benevento e Crotone neopromosse, sono situazioni inusuali. E poi c’è il contratto da rinnovare per Dybala e non si fa. Ronaldo andrà in scadenza (2022) o se la Juve non vince chiederà d’andare via?

La sensazione che lo scudetto stia sfuggendo è forte e dopo nove di fila non ci sarebbe niente di strano, ma il mondo Juve non è più abituato a non vincere. Che succederà? Torniamo ai giri di notizie.

In attesa, comunque, prosegue la strategia sui giovani e dopo Reynolds, 19 anni, terzino Usa, dal Genoa dopo Romero è stato preso il centrocampista Rovella, un altro 2001 molto interessante. Resterà in rossoblù fino a giugno. Per il resto, se si parla di Llorente (una presenza, pochi minuti nel Napoli) o di Pellè (quattro anni in Cina) come vice Morata, è un’altra roba non da Juve, ma forse fatta solo per risparmiare. Insomma, non sembra il momento dei sogni o delle strategie di Raiola (Pogba ora, Haaland l’anno prossimo), ma della concretezza e dell’attenzione ai bilanci. A proposito di risparmio sugli stipendi, Khedira dovrebbe andare all’Everton , ma questo è un dettaglio.

Stesso discorso economico vale anche per l’Inter. Nonostante la solidità della famiglia Zhang, i conti sono in sofferenza e vanno consolidati. Qui la strategia sembra diversa. Si cerca liquidità dal mercato, probabilmente sarà emesso un nuovo bond. Arriverà anche un main sponsor al posto di Pirelli e dovrebbe fruttare 40 milioni, ma non basta. Voci sempre più frequenti anche se per ora non confermate, parlano della possibile ricerca sul mercato statunitense di un socio di minoranza al quale girare parte del 30 circa di quote nerazzurre di un fondo riconducibile oggi alla famiglia Zhang che direttamente controlla invece il 68 per cento della società.

In questa ottica, ovvio, il mercato sarà autarchico. Marotta dovrà vendere gli esuberi e reinvestire. Prima uscita Naingollan, stipendio risparmiato. Poi toccherà a Eriksen che guadagna sette milioni ed è stato pagato 26. Da lunedì si affonderà la trattativa con il Psg per lo scambio con Paredes e conguaglio. Se dovesse saltare, Marotta esplorerà la Premier. Unico investimento dovrebbe essere il Papu Gomez con quel che resta dalla cessione di Eriksen ed altri affari in uscita. Inter e Atalanta hanno un buon rapporto, non dovrebbe essere difficile trovare un accordo. Poi stop. Conte reinserirà Vecino in rosa e difficilmente avrà l’esterno sinistro richiesto. A meno che non si punti a un prestito secco o non esca Perisic.

Il Milan qualcosa farà, ma l’attaccante non è più una priorità. Primo colpo, come è noto, dovrebbe essere il centrale di difesa Simakan dallo Strasburgo. Poi si cercherà un centrocampista, ma Pioli vuole solo gente giusta per non turbare una chimica di spogliatoio che ha fatto il successo del Milan. Piuttosto il fondo Elliott e Gazidis pensano di mettere risorse nel rinnovo di Calhanoglu e Donnarumma che ha alzato la posta (dieci milioni), ma che i rossoneri non vogliono farsi scappare.

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