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La Danimarca torna in campo. Il ct: “Penso che Eriksen ci guarderà dall'ospedale domani”

La Danimarca torna in campo. Il ct: “Penso che Eriksen ci guarderà dall'ospedale domani”TUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
mercoledì 16 giugno 2021, 15:42Euro 2020
di Ivan Cardia

Kasper Hjulmand torna a parlare in conferenza stampa. Il ct della Danimarca lo fa alla vigilia della complicata gara contro il Belgio, ma tra i principali temi c’è ovviamente quello legato alla reazione della squadra alla vicenda di Christian Eriksen: “I giocatori che hanno avuto bisogno di vedere la propria famiglia hanno potuto farlo. Chi lo ha fatto non so dirvelo, io ho potuto vedere mia moglie e i miei figli molto rapidamente. È stato molto importante per me”.

Avete già affrontato il Belgio in passato. Cosa cambierà rispetto alle ultime volte?
“Lo vedremo dopo la gara di domani, cosa avremo fatto di diverso. Abbiamo passato parecchio tempo studiando quelle partite, penso che abbiamo giocato quasi alla pari. Abbiamo cercato di sviluppare una strategia, proveremo a fare qualcosa di diverso questa volta. Vogliamo vincere e siamo pronti a dare il massimo”.

Il Belgio è al numero 1 del ranking. Che possibilità avrete domani?
“Siamo gli underdog. Non c’è dubbio, affronteremo la squadra migliore al mondo e lo abbiamo fatto tante volte in passato. Se guardate le statistiche, concedono pochi gol e vincono tante partite. Sono l’unica partita che mi ricorda un club. Ma c’è sempre una possibilità, anche contro una squadra così. Se pensiamo all’ultima partita in Belgio, cercheremo di fare qualcosa per giocare migliore. Avremo lo stadio dalla nostra, useremo questo a nostro vantaggio. Dobbiamo cercare di giocare la miglior partita possibile, e dovremo essere molto bravi a livello individuale. Giocheremo una grande gara”.

Sa dirci chi sarà in grado di giocare domani?
“Stiamo tutti bene, abbiamo avuto delle buone sessioni di allenamento. Sono sicuro che i ragazzi siano pronti per domani. Al momento, la squadra è in forma. Sento che abbiamo una buona squadra, siamo pronti”.

Si è creato un movimento di vicinanza alla nazionale danese.
“Stiamo tornando, dopo il primo giorno, di raggiungere una qualche normalità. Abbiamo cercato di lavorare sul campo, di allenarci, di fare dei meeting. Penso che la cosa più importante sia essere qui, prenderci il tempo che serve. Abbiamo fatto dei passi nella giusta direzione, ieri ci siamo allenati molto bene. Oggi faremo un altro step, cercando di fare il massimo per preparare la partita. Sarà emozionante tornare allo stadio Parken, sappiamo che avremo un supporto incredibile dai nostri tifosi e da tutto il Paese. Dobbiamo essere pronti a gestire queste emozioni, non appena la partita inizierà dovremo essere pronti a giocare una partita di calcio e usare questa energia in maniera produttiva. Dovremo lottare. La nostra identità dimostra come giochiamo, come lottiamo, come ci rialziamo, come proveremo a fare il prossimo gol”.

State beneficiando tuttora di assistenza dagli psicologi?
“Sono con noi dalla prima serata, sia a livello di gruppo che individuale. Penso che sia stato molto importante e che ci abbia aiutato tantissimo.

Christian guarderà la partita dall’ospedale domani?
“È davvero una situazione pazzesca. L’ospedale è proprio dieto lo stadio e dalla finestra vede il Parken, probabilmente potrà sentire il pubblico. Penso che ci guarderà”.

Siete migliorati dalla Nations League, anche se non avrete Eriksen?
"Non saremo mai più forti di prima senza Christian, è il nostro giocatore migliore. È il cuore della squadra e non c'è modo di rimpiazzarlo. Abbiamo tanti ottimi giocatori, cercheremo di rimpiazzarli, ma penso che sia difficile dire che siamo più forti ora. Penso ancora che potremo fare delle grandi cose"

Avete parlato con Christian della partita? A cosa avete pensato?
“Non è facile fermare uno come Lukaku. Abbiamo parlato di lui, è un giocatore decisivo, è molto forte. Ma loro non sono Lukaku: il Belgio è fortissimo, sia a livello individuale che di squadra. Hanno una struttura per la quale i giocatori si sentono bene e danno il meglio. Lukaku è difficile da fermare, penso sia più facile fermare la palla prima che arrivi a lui”.

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