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Cosa resta di Chelsea-PSG. Fra imprevedibilità, acquisti azzeccati e un po’ di nervosismo

Cosa resta di Chelsea-PSG. Fra imprevedibilità, acquisti azzeccati e un po’ di nervosismoTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 00:38I fatti del giorno
di Lucio Marinucci

Il primo Mondiale per Club a 32 squadre è ormai storia. Qualcuno lo ha osannato, qualcuno lo ha boicottato, ma ciò che conta è che ormai è stato. In più l’epilogo che si è potuto ammirare è stato carico di significati e sorprese. Come è noto, a disputare l’ultimo atto sono stati il Chelsea ed il Paris Saint Germain.
Anzitutto va fatto un plauso ad entrambe le compagini non solo per quanto fatto nella competizione, ma anche per quanto fatto nell’arco dell’intera stagione. Ricordiamo infatti che gli inglesi hanno conquistato la Conference League ed hanno centrato la qualificazione in Champions League, mentre i francesi hanno alzato la Coppa dalle grandi orecchie e più in generale hanno festeggiato il triplete.

Ad ogni modo la finale del MetLife Stadium ci ha ricordato ancora una volta come nel calcio non vi sia nulla di scritto e come anche come una corazzata apparentemente inaffondabile come quella parigina possa perdere in malo modo (o Gusto, come preferite).
Inoltre bisogna rammentare come a risultare decisivo per Maresca sia stato Joao Pedro, che da nuovo acquisto ha segnato tre gol fra semifinali e finale. L’investimento è stato estremamente oneroso, è vero, ma chissà che in casa Chelsea non si possa finalmente aver raggiunto un equilibro tra spese e visione.

Infine un piccolo passaggio lo dedichiamo al parapiglia finale che tanto ha fatto discutere. Soffermarsi sul concetto di accettare la sconfitta avrebbe poco senso, perché i diretti interessati hanno dimostrato in carriera di avere uno spirito sportivo invidiabile. Senza giri di parole si può affermare come si sia trattato di un condannabile passo falso. Ciò che conta è ammettere l’errore e far sì che certe cose non si ripetano.

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