Conte vince, Pirlo fatica: la diversa prevedibilità di Inter e Juventus
L’Inter vince, la Juve non perde ma ci va vicina. E comunque delude. È un copione già visto, quello che chiude la ventinovesima giornata del calendario di Serie A. Nerazzurri e bianconeri, in questa fase del campionato e della stagione, sono accomunati dalla rispettiva, diversa e quasi speculare, prevedibilità. Guardi le partite della squadra di Antonio Conte e sai che a un certo punto vincerà. È una sensazione di sicurezza che, a partire da Romelu Lukaku, tutti i nerazzurri trasmettono. A sé stessi, ma anche agli avversari. È lo stesso messaggio che mandava la Juventus fino a non molto tempo fa: giocate, tanto poi vinciamo noi. In un modo o nell’altro, anche senza entusiasmare come ha fatto l’Inter al cospetto di un Bologna operaio e vivace, ma privo di un terminale offensivo che potesse bucare la porta di Handanovic.
La Juve è ormai prevedibile nelle sue difficoltà. Ed è il contraltare dell’Inter, ma soprattutto di quello che è stata in questi ultimi nove anni. Se in passato trasmetteva una solidità incrollabile, quest’anno dà l’idea che tutti, prima o poi, avranno l’occasione di farle male. Anche perché tutti hanno capito come fermare Andrea Pirlo & Co, pure per la poca capacità che hanno i bianconeri di prendere contromisure che non siano rifugiarsi in un caso organizzato. Alle volte propizio. Altre caos e basta, quando va male come succede da qualche partita a questa parte.