L’Inter chiude il cerchio della credibilità. Ma oggi Conte vuole la penultima conferma

Sotto sotto, senza squilli di fanfare e con titoli neppure troppo altisonanti, il messaggio è passato in sordina. Ma il “rendere l’Inter credibile” è stato il trait d’union di questi mesi di gestione nerazzurra di Antonio Conte. Che agli albori della sua avventura ad Appiano Gentile comunicò senza mezzi termini quale fosse il suo obiettivo. I titoli? Certo che sì. Ma prima ancora l’ex ct azzurro voleva lavorare sul contesto. Sulla visione d’insieme. Su quello che l’Inter sarebbe potuta diventare e su come l’Inter sarebbe stata vista dalle avversarie, qualunque esse fossero. “Voglio far diventare l’Inter credibile, sperando di potermi ‘godere’ i frutti di questo lavoro”, confessò Conte nelle prime uscite pubbliche davanti ai giornalisti al seguito della squadra. Lo disse e lo ripeté più volte, sai mai che il concetto non fosse passato. E da lì si è partiti. Col taglio dei “rami secchi” e con un mercato subito aggressivo, seppur non completo per la guida tecnica. Almeno dopo la prima sessione del primo anno. Discussioni e sbuffate, pubbliche e private, ottimi risultati sul campo e crescita individuale dei giocatori. Questo si è visto sul campo nel primo anno di gestione Conte.
“Vogliamo confermare la credibilità guadagnata l’anno scorso”. Sviluppò così il suo ragionamento, a fine settembre e quindi alla vigilia dell’inizio del nuovo campionato, l’allenatore nerazzurro. Che in estate era stato pure in odore di addio, dopo le frasi al vetriolo e i turbamenti per alcune visioni diverse rispetto al club. La guerra fredda poi rientrò e l’Inter decise di presentarsi ai blocchi di partenza con un arsenale tecnico da far invidia. Rosa lunga e di qualità e giocatori chiesti e calzanti per le idee di Conte. Fiducia con parole e fatti, volessimo fare una traduzione. Il resto è storia nota, con l’Inter che è stata eliminata dalle coppe ma che ha pure inanellato un filotto di 8 successi in campionato che l’hanno catapultata nell’atmosfera della classifica. Col successo sulla Juventus a suggellare un possibile, potenziale, passaggio di consegne: “Siamo tornati ad essere credibili”, confermò Conte in quel frangente. Quasi a chiudere un cerchio iniziato un anno e mezzo prima. E i fatti gli danno assolutamente ragione, almeno all’interno dei confini italiani. Anche se per una conferma ultima e definitiva servono ancora due “piccoli” passi. Uno è il successo finale. L’altro può arrivare già fra poche ore…
