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Quel che c'è davvero dietro allo sfogo di Gattuso. Non cambi mai, vada come vada

Quel che c'è davvero dietro allo sfogo di Gattuso. Non cambi mai, vada come vadaTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
domenica 31 gennaio 2021, 21:15Il corsivo
di Marco Conterio

Il difetto di Gennaro Gattuso, perché nel mondo dell'apparire prima dell'essere, del dichiarare e non del dimostrare, di questi si tratta, è l'eccesso di sincerità. Credere che i suoi valori, quelli che stretto alle corde, i guantoni abbassati e il volto scoperto, valgano sempre qualcosa è un dovere. Morale. Sicché scavare e capire i perché di uno sfogo genuino, reale, senza filtri, è necessario per capire cosa si cela dietro a uno sfogo che nel calci onon è solito, non è comune. Che nel pallone della diplomazia, del non detto, delle frasi a metà, dei falsi sorrisi, è una stortura.

Le parole di Gattuso Col microfono davanti, Gattuso fa subito crollare la diga ed esondare il fiume d'emozioni. Il riferimento è chiaramente ai sussurri sui contatti con altri allenatori da parte di Aurelio De Laurentiis, sulle voci che da ambienti vicini al Presidente continuano ad attaccarlo sul personale. Testuale, a Sky Sport. "Non posso negare che dopo gli ultimi 15-20 giorni da parte mia un po' di delusione per tutto ciò che è successo c'è. Io non sono ipocrita. Ma c'è grandissimo rispetto. Non mi ha mai fatto mancare nulla, io sono un suo dipendente, gli ho chiesto Bakayoko e me l'ha dato, c'è grande rispetto. La questione dell'allenatore è stata gestita male secondo me, punto e basta. Io non mi sono permesso di andare a sedermi a tavolino con altre squadre. Mi hanno chiamato, ma non sono andato. Ho saltato qualche appuntamento, non mi sono presentato, facendo la persona corretta che sono".

Gattuso, l'uomo, il dolore Quel che Gattuso non dice, ma che i suoi ragazzi sanno, che il suo staff ben conosce, di cui gli uomini del Napoli sono a conoscenza, è che è intervenuto economicamente in prima persona per aiutare chi era in difficoltà. In più di un'occasione, quando la questione stipendi era da risolvere. Che i giocatori del Napoli sono tutti con lui, e non serve l'abbraccio di Politano per dirlo. Che dopo la Coppa Italia vinta ha preferito spostare più avanti il discorso sul contratto e sul rinnovo, sul quale avrebbe avuto grandi margini di manovra, chiedendo piuttosto a De Laurentiis di intervenire sulle multe sull'ammutinamento. I giocatori sono con lui da sempre e in un momento difficile di salute da poco superato all'occhio, Gattuso si sarebbe aspettato più vicinanza da parte del club e non solo un semplice tweet.

Che ne sarà del futuro Certe frasi, certi momenti, sono spesso l'incipit di qualcosa che è destinato a finire. O che forse, nella mente di Aurelio De Laurentiis, è già così. Perché il mercato difficilmente sbaglia quando le voci s'accavallano e sovrappongono. Gli attacchi personali, le voci sul futuro della panchina, i sussurri sui contatti coi cavalli di ritorno, hanno squarciato il silenzio di Gattuso. Che difetta di freni, quando è colpito nel profondo. In un mondo fatto di non detti, di sorrisi bugiardi, di baci di Giuda, di Bruto e Caino, viva Rino. Dalla parte dei giocatori, dalla parte del Napoli, con i giocatori e con lo staff con lui. Anche se il destino, oggi, pare più che mai segnato.

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