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Sensi e Bernardeschi le vere scommesse di Mancini dopo una stagione da dimenticare

Sensi e Bernardeschi le vere scommesse di Mancini dopo una stagione da dimenticareTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 2 giugno 2021, 12:36Il corsivo
di Raimondo De Magistris

Federico Bernardeschi nell'ultimo campionato ha giocato meno di mille minuti, Stefano Sensi addirittura meno di 600. In due, non hanno realizzato nemmeno un gol. Mentre se analizziamo la stagione di chi è stato sacrificato dal commissario tecnico sull'altare dell'esterno della Juventus e del centrocampista dell'Inter i numeri sono totalmente diversi. Matteo Pessina, rimasto a Coverciano come riserva, è stato uno dei migliori centrocampisti dell'ultima Serie A, ha fatto dimenticare a Gasp e ai tifosi nerazzurri l'ex capitano, il Papu Gomez, e ha disputato un girone di ritorno esaltante. Numeri alla mano, ha fatto ancora meglio Matteo Politano, anche lui reduce dalla sua migliore stagione in Serie A. Con Gattuso in panchina, l'ala del Napoli ha vissuto un campionato fatto di 9 gol e 5 assist vincenti.

Letta così, solo attraverso i numeri, la decisione di Mancini non trova grosse spiegazioni. Sembra incomprensibile. Però Mancini ha tenuto conto anche di altre situazioni, che vanno ben oltre l'essere nel gruppo azzurro da più tempo. Innanzitutto le prestazioni con l'Italia: a differenza di quanto (non) fatto con la Juventus, Bernardeschi con l'Italia ha sempre fornito ottime prestazioni. Soprattutto, Bernardeschi a Mancini può garantire una soluzione non possibile con altri esterni: essere schierato come falso nueve. Ipotesi remota, visto che a disposizione ci sono tre centravanti, ma che Mancini non disdegna.
Stefano Sensi è stato invece convocato soprattutto per questioni di alternative. Perché Jorginho, forse il giocatore più importante di questa Nazionale, non ha una reale alternativa. E per Mancini, Sensi è l'unico che eventualmente può prendere il suo posto.

Sono ragionamenti di Mancini che hanno portato alle scelte di ieri sera. Sono intuizioni più che decisioni razionali, non corroborate dai numeri dall'ultima stagione. Sono certamente scommesse del ct e solo l'Europeo dirà se avrà avuto o meno ragione.

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